Fotovoltaico: dal 12 settembre al 12 ottobre si apre la finestra per l’invio delle domande per accedere ai contributi a fondo perduto per l’istallazione di impianti fotovoltaici con potenza massima di 1 MW, da installare su edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Il Nuovo Bando Parco Agrisolare 2023 del MASAF consente di accedere ai contributi PNRR destinati alle imprese agricole e agroindustriali che intendono installare pannelli fotovoltaici sulle coperture della propria azienda agricola, anche con rimozione dell’amianto. Le domande dovranno essere presentate tramite la Piattaforma informatica predisposta dal Soggetto attuatore GSE, accessibile dall’Area Clienti GSE a partire dalle ore 12:00:00 del giorno 12 settembre 2023 e fino alle ore 12:00:00 del giorno 12 ottobre 2023.
I fondi stanziati dal PNRR ammontano a 1,5 miliardi di euro con una spesa massima ammissibile per il singolo progetto pari a 750 mila euro (contributo a fondo perduto) per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.Ai sensi del decreto ministeriale 19 aprile 2023, con cui sono state programmate le risorse residue della misura per un importo di circa 1 miliardo di euro (gli interventi ammessi sono gli stessi; raddoppiati, invece, i tetti di spesa e la potenza FV incentivabile con un limite di spesa per sistemi di accumulo pari a 100.000 euro e potenza massima installabile pari a 1 MW) è stato emanato, in data 21 luglio 2023, il secondo Avviso relativo al nuovo bando “Parco Agrisolare” per la presentazione delle domande di accesso alla realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.
Tra le principali novità del nuovo bando:
– incremento dell’intensità di aiuto massima concedibile fino all’80% per le imprese della produzione agricola primaria e della trasformazione agricolo in agricolo;
– introduzione della nuova fattispecie di autoconsumo condiviso;
– partecipazione di imprese in forma aggregata;
– possibilità di realizzare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli con potenza fino ad un massimo di 1.000 kWp per impianto;
– raddoppio della spesa massima ammissibile per sistemi di accumulo fino a 100.000 euro;
– raddoppio della spesa massima ammissibile per dispositivi di ricarica fino a 30.000 euro;
– spesa massima per beneficiario pari ad 2.330.000 euro.
Che cos’è il Bando Parco Agrisolare
ll Bando Parco Agrisolare è un’iniziativa del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAFF). Il Decreto del 19 aprile 2023 contiene indicazioni sull’aggiornamento del bando.
Si tratta del Decreto ministeriale recante interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 “Parco Agrisolare” con soggetto attuatore il Gestore servizi energetici (Gse) già disciplinati dal Decreto ministeriale 25 marzo 2022, successivamente modificato dal Decreto ministeriale 14 luglio 2022.
Si ricorda che sulla pagina GSE sono disponibili il Regolamento Operativo e il Manuale Utente.
Il vincolo dell’autoconsumo
Gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il proprio autoconsumo, ovvero unicamente se la quantità di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico non supera il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
Quali sono le novità del Bando Agrisolare 2023?
Rispetto a quello precedente, il Bando Agrisolare 2023 presenta alcune novità, modificando le spese ammissibili e le percentuali di agevolazione:
- incremento del contributo a fondo perduto concesso alle imprese agricole; l’incentivo, erogato sotto forma di contributo a fondo perduto, può arrivare fino all’80% delle spese sostenute;
- introduzione del nuovo concetto di autoconsumo condiviso;
- eliminazione, in diversi casi, del vincolo di autoconsumo ad esempio con la possibilità di calcolare il fabbisogno di energia termica complessivo dell’azienda senza il vincolo del doppio dell’autoconsumo di energia elettrica.
- raddoppio della potenza dell’impianto fotovoltaico installabile senza consumo di suolo;
- raddoppio della spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo e ricarica.
Chi sono i soggetti beneficiari del bando?
I soggetti ammissibili sono:
– Imprenditori Agricoli, in forma individuale o societaria;
– Imprese Agroindustriali in possesso di Codice ATECO dell’Avviso che sarà pubblicato dal Mipaaf;
– Cooperative Agricole, cooperative o loro consorzi che svolgono attività agricola ex art 2135 c.c..
I beneficiari potranno costituirsi anche in forma aggregata, ad esempio, in associazioni temporanee di imprese, raggruppamenti temporanei d’impresa, reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili.
Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a € 7.000.
I beneficiari, alla data di presentazione della domanda, devono essere regolarmente costituiti e iscritti come attivi nel registro delle imprese, essere in regola con il DURC e non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come definita all’art. 2, punto 18 del regolamento GBER.
È inoltre necessario produrre la posizione del tetto su mappa, le ultime 12 fatture della fornitura di energia, la visura catastale dell’immobile.
Le risorse
Le risorse, erogate con i fondi del PNRR, ammontano a 1,5 miliardi di euro, di cui una quota pari ad almeno il 40% è destinata al finanziamento dei progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e sono così suddivise:
- 1.200 milioni di euro sono destinati agli interventi realizzati dalle aziende agricole attive nella produzione agricola primaria;
- 150 milioni di euro sono destinati agli interventi realizzati dalle aziende agricole attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli;
- 150 milioni di euro sono destinati agli interventi realizzati da aziende attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli.
Sul sito istituzionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è pubblicato l’Elenco dei Codici Ateco prevalenti per individuare la corrispondenza tra le attività dell’azienda e l’allocazione delle risorse.
Tipo di agevolazione e progetti ammissibili
Con Decreto del 19/04/2023 sono programmate, a valere sul secondo sportello, le risorse residue della Misura, pari a euro 993.031.470,19, e così suddivise:
- 693.031.470,19 euro per le imprese del settore della produzione agricola primaria;
- 150 milioni di euro per le imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli;
- 75 milioni di euro per imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli;
- 75 milioni di euro per le imprese del settore della produzione agricola primaria, senza il vincolo dell’autoconsumo.
Il 40% delle risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Un’altra novità di quest’anno riguarda le imprese nella produzione agricola primaria, che possono accedere agli incentivi con lavori senza l’obbligo dell’autoconsumo.
Una novità riguarda gli interventi con contributo in conto capitale, con percentuali incrementate, e si parla di investimenti secondo i seguenti parametri:
- per la produzione agricola primaria fino all’80% delle spese;
- per la trasformazione dei prodotti agricoli, fino all’80% delle spese;
- per trasformare prodotti agricoli in non agricoli: fino al 30% delle spese;
- per la produzione agricola primaria: fino al 30% delle spese.
In cosa consiste l’incentivo?
L’agevolazione consiste in un contributo in conto a fondo perduto variabile per le:
a) Aziende agricole attive nella produzione primaria (a cui sono destinati 75 milioni di €):
-pari all’80% con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) e pari al 30% senza vincolo di autoconsumo;
b) Imprese attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli (a cui sono destinati 150 milioni di €):
-fino all’80% senza vincolo di autoconsumo;
c)Imprese di trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli e le altre imprese (a cui sono destinati 75 milioni di €):
-pari al 30% senza vincolo di autoconsumo.
Interventi incentivati Bando Parco Agrisolare 2023
Il nuovo Bando Parco Agrisolare sostiene l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza nominale di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp (al posto del precedente di 500 kWp) da realizzare sui tetti/coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale.
Gli impianti fotovoltaici devono essere di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione.
Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di:
- rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti (e, se del caso, dell’eternit): tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;
- realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato;
- realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aerazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria.
Sono considerate ammissibili le seguenti spese:
a) Per la realizzazione di impianti fotovoltaici
- acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto;
- sistemi di accumulo;
- fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;
- costi di connessione alla rete.
Limiti di spesa
Il limite massimo per l’installazione dei pannelli fotovoltaici è pari ad euro 1.500/kWp, incrementabile a ulteriori euro 1.000/kWh ove siano installati anche sistemi di accumulo. In ogni caso, la spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo non può eccedere 100.000 euro.
Qualora siano installati dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali su indicati, una spesa fino ad un limite massimo ammissibile pari a 30.000 euro.
Per la rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente, e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi, ammissibili fino ad un limite massimo di euro 700/kWp.
Spese ammissibili se presentate da un professionista esterno all’impresa
Per tutti gli interventi sono altresì ammissibili, se prestate da soggetti esterni all’impresa:
- spese di progettazione, asseverazioni e altre spese professionali richieste dal tipo di lavori;
- spese relative all’elaborazione e presentazione della domanda, direzione lavori e collaudi.
Non sono ammissibili i seguenti costi:
- acquisto di beni usati;
- acquisto di beni in leasing;
- acquisto di dispositivi per l’accumulo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici già esistenti;
- lavori in economia;
- pagamenti effettuati cumulativamente, in contanti e in compensazione;
- spese effettuate o fatturate al soggetto beneficiario da società con rapporti di controllo o di collegamento.
Realizzazione Interventi
- Gli interventi devono essere avviati dopo la presentazione della domanda e realizzati entro 18 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari.
- L’erogazione del contributo, infine, sarà in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento salvo:
- Per le aziende agricole oltre al limite dell’autoconsumo prima dell’avvio dell’intervento anticipo 30% opzionale ed erogato dietro emissione fideiussione bancaria
- Per le aziende agricole fino al limite dell’autoconsumo 80% della spesa
- La maggiorazione delle aliquote è prevista per il 20% alle piccole imprese, per il 10% alle medie imprese e per il 15% alle zone assistite che soddisfano le condizioni di cui all’art. 107 par 3 lett a) del Trattato
- Entro 60 giorni dalla conclusione dell’intervento va predisposta una relazione finale sui risultati e gli obiettivi conseguiti dal progetto
- Entro 90 giorni dall’acquisizione della documentazione erogazione del contributo completa
Il Bando attuativo verrà pubblicato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), a seguito dell’approvazione del Decreto da parte della Commissione europea. Le istanze di ammissione al contributo potranno essere presentate solo telematicamente attraverso il portale del GSE. L’invio potrà essere effettuato personalmente dagli interessati, ovvero per il tramite dei CAA (Centri Assistenza Agricola) o di professionisti abilitati.
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