Secondo un nuovo studio, i parchi fotovoltaici, se gestiti senza l’uso di fitofarmaci e dotati di vegetazione appropriata, potrebbero incrementare la presenza di insetti impollinatori, tutelando di fatto la biodiversità. Riconfigurare l’uso del suolo nei parchi solari potrebbe aiutare quindi a modellare l’uso dell’energia solare in modo da garantire benefici per gli impollinatori, attualmente in forte declino. La ricerca, condotta da scienziati della Lancaster University in collaborazione con l’Università di Reading, ha osservato gli impollinatori in 15 parchi fotovoltaici in Inghilterra. Sono state registrate almeno 30 specie diverse e un numero di 1.400 impollinatori tra cui quasi 900 farfalle, più di 170 sirfidi, oltre 160 bombi, falene e api da miele.
Api, vespe, falene e farfalle svolgono un ruolo chiave nella produzione alimentare, tanto che circa il 75% delle colture alimentari globali e il 35% della produzione agricola dipende dal lavoro e dalle attività di queste specie. I ricercatori hanno valutato come le pratiche di gestione del terreno nei parchi fotovoltaici potrebbero beneficiare gli impollinatori ad esempio, rimandando i lavori di falciatura e taglio solo a fine estate, in modo che gli insetti impollinatori possano sfruttare tutta la bella stagione per nutrirsi, riprodursi e crescere e svolgere il loro lavoro di impollinazione. Inoltre, una diversificazione di piante da fiore essenziali, seminando il terreno dove sorge l’impianto fotovoltaico con una miscela di diversi fiori e piante dove gli insetti potranno attingere e svolgere al meglio il loro compito. Oltre a concludere che una maggiore diversità di piante da fiore in loco è legata a una maggiore abbondanza di impollinatori, lo studio ha rilevato che i parchi fotovoltaici sono particolarmente vantaggiosi per gli impollinatori nelle aree con paesaggi privi delle caratteristiche naturali e habitat ideale per questi insetti. Ciò significa che i parchi fotovoltaici potrebbero fungere da habitat per gli impollinatori in aree altrimenti prive di risorse naturali.
Come massimizzare dunque l’efficacia dell’energia solare in un’ottica di salvaguardia della biodiversità?
Secondo lo studio contribuiscono all’impatto sulle risorse floreali in loco e caratteristiche del paesaggio circostante l’orientamento e la disposizione dei pannelli solari. È emerso infatti che gli impianti fotovoltaici hanno un effetto positivo sulla biodiversità e il suo aumento nelle aree occupate, in particolare negli spazi tra le file dei moduli. Gli scienziati hanno utilizzato una mappa della copertura del suolo per valutare l’habitat circostante di alta qualità e immagini aeree per misurare la combinazione delle risorse floreali con le caratteristiche della vegetazione (siepi, bordi del bosco e linee di alberi): la disponibilità di una maggiore varietà di specie di piante da fiore è stata un fattore chiave per aumentare l’abbondanza e la biodiversità degli impollinatori nei parchi fotovoltaici.
Secondo la ricerca, il cambiamento di destinazione d’uso dei terreni per i parchi fotovoltaici è in aumento e si riconosce sempre di più che essi potrebbero essere utilizzati per supportare gli insetti impollinatori. Questione centrale per l’aumento dei parchi fotovoltaici e dell’agrisolare è rappresentata della compatibilità dei concetti di sicurezza climatica, tutela dell’agricoltura e protezione dell’ambiente. A questo scopo la ricerca è incoraggiante, affermando che gli impianti fotovoltaici possono avere un effetto positivo sulla biodiversità, supportandola a un livello simile a quello degli agroecosistemi più ampi, contribuendo a soddisfare i requisiti delle politiche e delle strategie ambientali.
Lo studio segnala infine la necessità di ulteriori ricerche, in particolare di monitoraggio della colonizzazione nella fase successiva alla costruzione degli impianti, che renderebbe ancora più evidente l’importanza dei parchi fotovoltaici per le specie e le densità individuali dei diversi gruppi animali.
Il fotovoltaico e la biodiversità del territorio che lo ospita è quindi possibile; deve essere, anzi, auspicabile perché l’efficacia del primo e l’importanza del rispetto della seconda sono essenziali per un corretto comportamento per la salvaguardia del pianeta. L’agrisolare, la combinazione tra l’agricoltura e gli impianti fotovoltaici non solo offre numerosi vantaggi ambientali, ma rappresenta anche un’opportunità per gli agricoltori, i proprietari terrieri e il settore fotovoltaico.
SunCity e l’agrovoltaico
SunCity è impegnata nella ricerca di terreni fotovoltaici per l’agrovoltaico e nell’aumentare la valorizzazione delle aree in cui sorgono impianti fotovoltaici, promuovendo un uso del terreno più efficiente e sostenibile.
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