Caldaie a gas: stop agli incentivi dal 2025. La Commissione europea ha pubblicato il 17 ottobre il primo di una serie di documenti di orientamento sulla Direttiva Case green per supportare i Paesi dell’UE nel recepimento e nell’attuazione della direttiva rivista sul rendimento energetico nell’edilizia. La guida (C/2024/7161) chiarisce l‘obbligo, previsto dall’articolo 17 (15), di interrompere, al più tardi a partire dal 1° gennaio 2025, qualsiasi incentivo finanziario per l’installazione di nuove caldaie autonome alimentate da combustibili fossili.
In particolare, il documento chiarisce le nozioni di “caldaia autonoma alimentata da combustibili fossili” e di “sistema di riscaldamento ibrido”, nonché di “installazione” e “incentivi finanziari”. A titolo esemplificativo, non possono essere concesse sovvenzioni, prestiti preferenziali o incentivi fiscali, come ad esempio aliquote ridotte, per l’acquisto, l’assemblaggio e la messa in funzione di nuove caldaie autonome alimentate a gas naturale, petrolio o carbone, indipendentemente dal fatto che l’installazione sia o meno parte di un progetto di ristrutturazione. Nessun ente pubblico a livello nazionale, regionale o locale può fornire sostegno economico e/o supporto attraverso risorse pubbliche ad acquirenti, installatori e terzi per l’installazione di tali caldaie.
La guida delinea anche le forme di incentivazione che possono continuare. Ad esempio, i sistemi di riscaldamento ibridi che combinano una caldaia con un generatore di calore che utilizza energia rinnovabile possono essere incentivati solo se la quota di energia rinnovabile è considerevole; l’incentivo fornito dovrebbe essere proporzionale alla quota rinnovabile. Inoltre, possono essere mantenuti tutti gli incentivi già approvati nell’ambito dei fondi UE, il finanziamento dei costi aggiuntivi legati alla transizione all’uso di gas rinnovabili in una caldaia, il sostegno per la manutenzione, la riparazione o lo smantellamento di caldaie a combustibili fossili o il sostegno al reddito per il riscaldamento con combustibili fossili. Allo stesso modo, gli incentivi già concessi a livello nazionale, regionale e/o locale e comunicati a un singolo beneficiario possono ancora essere erogati.
Che cos’è la EPBD la Direttiva Case Green
La revisione della Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD) stabilisce come l’UE possa raggiungere un parco edifici completamente decarbonizzato entro il 2050 attraverso una serie di misure con lo scopo di ridurre le bollette energetiche per i cittadini europei aumentando strutturalmente il rendimento energetico degli edifici. È entrata in vigore il 28 maggio 2024 con un termine di recepimento del 29 maggio 2026 per la maggior parte delle disposizioni. Tuttavia, l’articolo 17(15) ha un termine di recepimento anticipato al 1° gennaio 2025. La Commissione sta lavorando a una serie di documenti di orientamento su altri elementi della direttiva EPBD aggiornata, con l’obiettivo di adottarli il prossimo anno.
Caldaie a gas: stop agli incentivi dal 2025
Come scritto sopra, come previsto dalla Direttiva case green, saranno quindi interrotti gli incentivi per le caldaie a gas a partire dal 2025.
Sarà ancora possibile però avere incentivi finanziari per l’installazione di impianti di riscaldamento ibridi con una quota considerevole di energie rinnovabili, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore.
Le pompe di calore sono, dunque, una soluzione per far fronte al caro energia. Inoltre, se abbinate a una fornitura elettrica generata da fonti rinnovabili come il fotovoltaico il risparmio è ancora maggiore. La pompa di calore, infatti, permette il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria e dell’aria degli ambienti grazie al fatto che utilizza energia termica a bassa temperatura, prelevata direttamente dalla sorgente termica naturale esterna che viene trasferita alla sorgente ad alta temperatura. Questo processo è reso possibile impiegando non oltre il 20 – 25% di energia elettrica ed utilizzando fino al 75% di energia necessaria al suo funzionamento prelevata dall’ambiente esterno e la cede all’acqua. Non avviene nessun tipo di combustione quindi non si ha nessuna emissione nociva e produzione di fumi di scarico. Questo comporta una notevole riduzione dei consumi e un maggior rispetto dell’ambiente. Un sistema a pompa di calore sfrutta infatti una fonte di energia rinnovabile, utilizzando solo energia elettrica in misura minore come già detto per far funzionare i componenti interni (compressore, ventole, schede elettroniche).
Leggi qui il nostro approfondimento Quali sono le alternative alla caldaia a gas?
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