Cingolani: nuovo PNIEC, estensione del FER1 prima del 15 agosto e a settembre FER2

16, Lug 2021 | Efficienza energetica

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AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2021

Entro la fine di novembre, con la pubblicazione con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dello schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva Red II, vi sarà la proroga delle aste Fer 1 e la notifica all’Unione Europea del DM Fer 2. Dal 2022 scatteranno dunque i primi cinque anni della nuova programmazione con la regolamentazione delle nuove aste e la definizione delle aree idonee, oltre alla semplificazione delle autorizzazioni per nuovi impianti e aree esistenti.

Secondo quanto stabilito dal Ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, l’Italia dovrà installare entro il 2030 60 gigawatt di nuova potenza (di cui almeno 43 GW da fotovoltaico e 12 GW dall’eolico).

Cingolani è intervenuto alla COP26 di Glasgow sottolineando come sia “oggettivamente impossibile uscire subito dal gas per la produzione energetica. Bisogna prima mettere a terra i progetti di fonti rinnovabili. E poi una certa percentuale di gas serve a stabilizzare la rete dalle variazioni di produzione di eolico e fotovoltaico”. Né vanno fermate “la ricerca e lo sviluppo per il nucleare”.
L’energia prodotta dai combustibili fossili, ha ribadito Cingolani, è ancora troppo “importante” poichè le fonti  rinnovabili, al momento, da sole non basterebbero a coprire il fabbisogno energetico nazionale: “Per dismettere il metano dobbiamo avere continuità, puntando su un energy mix che contempli maggiore eolico e solare. Essendo però fonti intermittenti dobbiamo stabilizzare almeno il 25% del nostro fabbisogno. Significano centinaia di terawattora, servono grossi investimenti sugli accumulatori”.


L’annuncio del nuovo PNIEC (Piano nazionale integrato energia e clima 2030), delle attese modifiche al decreto FER 1 e della definizione a settembre del decreto FER 2 è avvenuto martedì 13 luglio, durante l’audizione alla Commissione Industria del Senato del Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, sui meccanismi di incentivazione per la promozione delle fonti di energia rinnovabile.

Cingolani ha presentato i passaggi chiave del nuovo PNIEC, che prevede una significativa riduzione delle emissioni di CO2 dal -33% al -51% entro il 2030, un obiettivo vincolato a quanto stabilito dal pacchetto legislativo europeo “Fit For 55” secondo quanto annunciato il 14 luglio, ovvero ridurre del 55% le emissioni di Co2 entro il 2030, con l’obiettivo finale di azzerarle nel 2050. Nel pacchetto clima della Commissione europea, nell’ambito delle nuove regole per l’efficientamento energetico  è previsto un aumento della quota di rinnovabili nel mix energetico al 40% al 2030, dal 32% attuale. L’Italia dovrà quindi adempiere agli obblighi previsti per i membri comunitari e, secondo quanto annunciato da Cingolani, dovrà incrementare la produzione energetica climatica nazionale a 60 GW di rinnovabili, contro una crescita di 39 GW come stabiliva il precedente PNIEC. Ciò spingerà chiaramente lo sviluppo delle energie rinnovabili programmabili (idroelettrico, bioenergie, geotermia) e non (fotovoltaico ed eolico) e in particolare l’obiettivo è raggiungere con 64 GW di nuova capacità fotovoltaica e 23 GW per l’eolico.

ESTENSIONE DEL DECRETO FER1 Nel programma verde del Ministero entro agosto verrà proposta in Consiglio dei ministri la proroga della durata temporale del cosiddetto FER1 che verrà semplificato per consentire nuove procedure di asta o registro anche dopo settembre 2021.

Il Decreto Ministeriale FER1 (ovvero, Fonti Energetiche Rinnovabili) del 4 luglio 2019, in coerenza con gli obiettivi europei 2020 e 2030, ha la finalità di sostenere la produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili attraverso la definizione d’incentivi che promuovano l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità per un periodo di 20 anni (sarà il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, ad erogare gli incentivi). Avevamo già spiegato come funziona il Decreto FER qui.

Per l’accesso agli incentivi sono previste due diverse modalità a seconda della potenza dell’impianto e del gruppo di appartenenza: c’è un meccanismo a contingenti di potenza (Sistema di Iscrizione a Registro) e uno secondo cui viene assegnato il contingente di potenza disponibile, in funzione del maggior ribasso offerto (Partecipazione a Procedure d’Asta), entrambi secondo definiti slot temporali. Aggiudicatasi oltre 150MW con i primi quattro Registri, SunCity si è specializzata nelle procedure di ottenimento degli incentivi previsti dal Decreto FER 1 e nella loro realizzazione. Gli incentivi e gli interventi permettono di ridurre o addirittura azzerare i costi per lo smaltimento dell’amianto, il rifacimento delle coperture e la realizzazione di un impianto FV sulla nuova copertura.

In questo quadro, SunCity si è confermata nuovamente leader nelle graduatorie  dei registri del DM FER gruppo A-2. Il 100% dei progetti presentati da SunCity, pari a 4MW, sono stati ammessi. L’azienda, quindi, sommando tutti e cinque i registri, raggiunge un totale di circa 16M, destinati ancora a crescere. Si tratta di un risultato importante, che consacra l’azienda come leader nel settore.

Gli interventi porteranno a smaltire complessivamente 80.000 mq di amianto evitando, così, l’emissione di ben 10.000 tonnellate di CO2.

IN ARRIVO IL FER2

Per accelerare la transizione ecologica, Roberto Cingolani ha anche annunciato che a settembre vi sarà una prima notifica dell’UE per la definizione del decreto FER 2 relativo agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, e un’altra a dicembre, quando il Governo approverà misure di supporto alle tecnologie più sperimentali che hanno costi più elevati.

Alcune riforme, ha sottolineato Cingolani, saranno inserite in occasione del recepimento della direttiva 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la RED2, e all’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a energia rinnovabili. È infatti fondamentale sviluppare la rete e i sistemi di accumulo, individuando di concerto con le regioni, le aree idonee per gli investimenti, per evitare nuovi aumenti per gli oneri di sistema in bolletta che andrebbero ad aggiungersi all’incremento dei prezzi stabiliti sul mercato internazionale e al costo di elementi come il carbonio.

Nel pacchetto varato con il Green New Deal dalla Commissione Europea è previsto inoltre un rafforzamento del rendimento energetico degli edifici ai fini della decarbonizzazione ovvero per ridurre le emissioni degli edifici pubblici e privati. In particolare per quanto riguarda l’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica e privata sono estesi al 2023 il Superbonus e il Sismabonus  (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente) con un budget di 13,95 mld. Per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici gli interventi riguarderanno 48 uffici giudiziari entro la metà del 2026 con semplificazione delle procedure per la realizzazione degli interventi di efficientamento.

Se volete sapere di più sul DM FER vi invitiamo a leggere le 10 FAQ sul DM FER che abbiamo pubblicato qui.

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