Sono tanti gli aspetti interessanti della bozza del Decreto interministeriale DM FER 2018-2020, contenente le misure pensate dal Governo per garantire un sostegno allo sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Nell’articolo di oggi vi proponiamo alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive che si apriranno nel prossimo futuro per tutti coloro che operano nel settore delle nuove energie.
Il Decreto si concentra su quelle che oggi sono già considerate tecnologie mature, come il fotovoltaico e l’eolico, ma è prevista la stesura di un secondo Decreto che si concentrerà sulle tecnologie che non sono ancora considerate innovative e che presentano oggi dei costi di costruzione e/o di gestione elevati, come ad esempio l’eolico off-shore, l’energia oceanica, le biomasse, il biogas, il solare termodinamico e l’energia geotermica.
Il Decreto, come anticipato, rientra in un programma di Governo piuttosto ampio dedicato al clima e all’ambiente e che mira a incentivare lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso, ad esempio, l’erogazione di bonus previsti per l’installazione di impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture e tetti in eternit o amianto, insieme al differimento di due mesi per l’apertura dei bandi. A ciò si aggiungono anche delle proposte per modificare le regolamentazione delle aste e quelle sulla riduzione delle tariffe agevolate sulla produzione di energia elettrica immessa in rete.
Il provvedimento ha lo scopo di sostenere la produzione di energia elettrica dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili, coerentemente con quelli che sono gli obiettivi europei del 2020 e 2030. Scopi perseguibili attraverso la definizione di quelli che sono gli incentivi e le modalità di accesso che promuovono l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità, sia ambientale sia degli oneri di incentivazione, in misura adeguata al perseguimento degli obiettivi Nazionali.
L’elaborazione di uno schema normativo agile e condiviso è stato alla base delle discussioni avvenute durante l’incontro dello scorso 25 settembre tra MATTM, MiSE e Associazioni di categoria. In particolare il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa ha sottolineato quanto fosse importante organizzare periodicamente momenti di confronto e riflessione al fine di illustrare e condividere i contenuti Decreto ma, soprattutto, per costruire una comunità di intenti senza la quale il Governo Italiano non riuscirebbe a raggiungere nessuno degli obiettivi prefissati a livello europeo.
Le modifiche in sintesi
Dopo l’incontro tenutosi lo scorso 25 settembre, il MiSE ha apportato una serie di modifiche al testo del Decreto, delineando una serie di correzioni allo schema iniziale.
In sintesi il testo prevede:
- Un aumento di circa 10% della tariffa incentivante prevista per impianti mini idroelettrici e mini eolici.
- Il “premio amianto” per gli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture/tetti in eternit è rimasta invariata a 12 euro per MWh, ma ora è riconosciuta su tutta l’energia prodotta e non solo su quella immessa in rete, modifica molto importante poiché prima si rischiava di penalizzare gli impianti con elevato autoconsumo.
- Inserimento di un ulteriore procedura di asta e registro nel corso del 2021.
- Tra i criteri di priorità è rimasta invariata la presenza di stazioni di ricarica per le auto elettriche, ma la potenza minima è stata portata da 30% al 15% della potenza di impianto.
- Introduzione di fideiussioni per impianti al di sopra dei 100 kWh.
- Per gruppi di impianti con diverse tecnologie, che però rientrano nello stesso gruppo di incentivazione, è prevista la partecipazione alle procedure di registro e asta come se fossero un unico impianto (“promuovere procedure competitive per gruppi di tecnologie o di tipi di impianti, caratterizzati da costi comparabili”).
- I siti da bonificare devono necessariamente essere ripristinati prima di poter realizzare gli impianti.
- Il potenziamento dell’utilizzo di contratti a lungo termine (PPA) per il finanziamento degli impianti e l’inserimento di un criterio di priorità per tutti gli impianti inferiori a 1 mW, connessi in parallelo con la rete elettrica e con colonnine di ricarica di auto elettriche (sul punto, spetterebbe a un decreto interministeriale la definizione di misure specifiche e procedure dedicate agli acquisti di PA e alle gare Consip).
Le date
Con la stesura del testo definitivo viene anche stabilito lo slittamento delle date di apertura dei bandi per l’incentivazione delle energie rinnovabili. Il primo bando è stato spostato dal 30 novembre 2018, al 31 gennaio 2019, modificando conseguentemente tutto il calendario dei sette bandi.
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