La Direttiva RED III sulle rinnovabili entrerà in vigore dal 20 novembre, dopo essere stata approvata dal Parlamento europeo il 12 settembre e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 ottobre 2023, la Direttiva 2023/2413, che va a modificare la Direttiva 2018/2001, porta la quota vincolante di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE al 42,5% (dal 32%) entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 45%. Dal 20 novembre ogni Stato membro dell’Unione Europea avrà 18 mesi di tempo per recepirla ed adeguarsi.
Autorizzazioni per nuovi impianti fotovoltaici più facili
L’aggiornamento della direttiva rinnovabili (RED III) prevede inoltre lo “snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l’adeguamento di quelli esistenti”. Le autorità nazionali “non potranno impiegare più di 12 mesi” per autorizzare nuovi impianti di energia rinnovabile nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili“. Al di fuori di queste zone, la procedura non potrà superare i 24 mesi. Un’accelerazione che mira a ridurre i ritardi burocratici e a promuovere fonti energetiche sostenibili.
Più rinnovabili anche per l’industria
La Direttiva RED III stabilisce inoltre che per il settore dell’industria avvenga un incremento delle fonti rinnovabili di 1,6 punti percentuali come media calcolata per i periodi che vanno dal 2021 al 2025 e dal 2026 al 2030; Inoltre sarà necessario prevedere che il contributo dei combustibili rinnovabili di origine non biologica usati a scopi finali energetici e non energetici sia almeno il 42% dell’idrogeno usato per scopi finali energetici e non energetici nell’industria entro il 2030 e il 60% entro il 2035.
Decarbonizzazione dei trasporti, idrogeno e biomassa
Tra le altre misure per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili e la decarbonizzazione nel settore dei trasporti, la diffusione delle rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030, grazie a una quota maggiore di biocarburanti avanzati e a una quota più ambiziosa di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno.
I deputati hanno anche chiesto agli Stati membri di fissare un obiettivo indicativo per le tecnologie innovative pari ad almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione, nonché un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri. Infine, le nuove misure vanno a sostegno dell’uso della biomassa, ma garantendo che l’UE non sovvenzioni tecnologie non sostenibili. Infatti, la raccolta di biomassa dovrà essere effettuata in modo da evitare impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.
Raggiungere questi target rappresenta una vera e propria sfida per il nostro Paese e saranno necessarie certezza normativa, semplificazioni e incentivi adeguati per poter contribuire a portare a termine questi obiettivi.
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