Si avvicinano le elezioni politiche del 25 settembre e Italia Solare, l‘associazione che riunisce produttori di energia solare fotovoltaica, installatori e professionisti, in una lettera inviata a tutti i partiti, lancia la sua ricetta per ridurre le bollette degli italiani: agire con interventi strutturali e risolutivi, invece di continuare a usare le risorse economiche solo per tamponare le emergenze, spostando il problema in avanti.
“Un accelerato sviluppo del fotovoltaico non è solo un tema di rispetto di obiettivi europei, ma soprattutto di sopravvivenza di aziende e di stabilità economica delle famiglie” commenta Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare.
Serve innanzitutto potenziare le misure per il massivo utilizzo delle coperture degli edifici con moduli fotovoltaici e per promuovere la massima diffusione dell’autoconsumo e delle comunità energetiche rinnovabili.
A questi scopi, Italia Solare ritiene che un credito d’imposta a favore delle aziende potrebbe dare un importante impulso per accelerare le installazioni di impianti fotovoltaici, anche con sistemi di accumulo elettrochimico. Considerate le crescenti difficoltà di liquidità delle imprese, serve una garanzia statale ad hoc per le banche che copra il 100% dell’importo del finanziamento degli impianti.
Si richiede, inoltre, di emanare subito le regole per l’agrivoltaico, che ha un potenziale di molti GW che possono essere realizzati integrando produzione energetica e produzione agricola.
Per le installazioni del fotovoltaico residenziale è necessario rafforzare l’esistente detrazione del 50% in 10 anni, portando la detrazione al 65% riducendo il periodo di ridistribuzione delle detrazioni a 5 anni.
È poi indispensabile attuare un piano straordinario di rafforzamento delle reti, specie di distribuzione, in coerenza con la localizzazione delle aree idonee che saranno individuate, ci si augura molto presto, dalle regioni, per garantire infrastrutture elettriche adeguate alla inevitabile e urgente crescita della produzione, stoccaggio, trasporto e utilizzo dell’energia elettrica.
Sotto l’aspetto normativo Italia Solare ritiene indispensabile l’esistenza di un quadro chiaro dei procedimenti autorizzativi, che presentano ancora troppi dubbi interpretativi. Inoltre, è necessario emanare tempestivamente i decreti e i provvedimenti attuativi del decreto legislativo 199/2021 sulle fonti rinnovabili per permetterne il pieno sviluppo e del D.Lgs 210/2021 sul mercato elettrico per consentirne la piena operatività.
“L’utilità economica del fotovoltaico è un dato acquisito per tutti coloro che hanno un impianto fotovoltaico sul tetto di casa o dell’azienda, o che partecipano a comunità energetiche – commenta Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare –. Tali soggetti, infatti, traggono beneficio immediato dalla disponibilità di energia a costi contenuti e stabili, soprattutto quando autoconsumata. Per questo motivo ogni tipo di intervento utile a supportare l’autoconsumo, per le famiglie come per le aziende, è sempre più urgente. Allo stesso tempo, gli impianti agrivoltaici e gli impianti di grande e media taglia a terra sono indispensabili per abbattere i costi dell’energia per la generalità dei consumatori, oltre che per raggiungere gli obiettivi della transizione energetica”.
“Il Governo – prosegue il Presidente di Italia Solare – dovrebbe dare avvio a una capillare campagna comunicativa e di sensibilizzazione a beneficio di famiglie e imprese, che evidenzi i vantaggi anche economici del fotovoltaico, sia in autoconsumo e comunità energetiche, sia in impianti che immettono l’energia prodotta nella rete elettrica”.
Italia Solare sottolinea, inoltre, la necessità di cessare immediatamente con norme improvvise, disarticolate, retroattive e talora di dubbia costituzionalità. In tale categoria ricade la norma sui ricavi degli impianti a fonti rinnovabili, articolo 15-bis del DL 4/2022, il cui periodo di applicazione è stato addirittura esteso dal DL 125/2022 fino a giugno 2023, che si chiede di abolire.
Sull’annosa questione degli extraprofitti, Italia solare propone di raccogliere risorse dagli extraprofitti in modo più equo, interessando tutti i settori, e più efficace, visto che il provvedimento sull’energia fossile attualmente in vigore non sta assicurando il gettito atteso.
Le proposte ai partiti di CNA e PMI su Energia, la scelta strategica dell’autoproduzione
In occasione delle prossime Elezioni Politiche del 25 settembre 2022, anche gli artigiani e le piccole e medie imprese della CNA hanno sottolineato l’importanza di “Favorire la transizione ecologica. Incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici sui capannoni per l’autoconsumo. Stabilizzare gli ecobonus per la riqualificazione energetica degli immobili” si legge in una nota pubblicata da CNA Roma che precisa: “Incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, finalizzata all’autoconsumo delle piccole imprese, può contri- buire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione definiti dalla strategia europea”.
CNA chiede di “introdurre incentivi fiscali per l’installazione di impianti FER sui capannoni ai fini della produzione di energia destinata all’autoconsumo. Secondo nostre stime, già nell’arco del prossimo triennio, con un contributo pari al 50% dell’investimento, potrebbero es- sere coinvolte circa 125.000 unità immobiliari produttive”.
Infine evidenzia come sia necessaria “Un’imponente opera di riqualificazione del patrimonio immobiliare d’impresa tale da non impattare su ambiente, paesaggio e consumo di suolo. Un investimento virtuoso per il sistema Paese, che non genera tensioni sulla rete e abbassa in modo strutturale il costo della bolletta”
Le proposte dei partiti politici sulla transizione energetica
Ma quali sono le proposte dei principali partiti per queste elezioni politiche invece in tema di Energia e transizione energetica? Dall’analisi effettuata dal Laboratorio Carte in Regola utilizzando la query di ricerca con le parole chiave “comunità energetiche rinnovabili” “rigassificatori” “nucleare” “sussidi alle fonti fossili” nei programmi dei rispetti partititi politici emergono proposte diverse in tema di energia.
Nella Coalizione di Centrosinistra il programma del Partito Democratico “Insieme per un’Italia Democratica e Progressista” propone:
-un piano nazionale per il risparmio energetico e interventi finalizzati ad aumentare drasticamente la quota di rinnovabili prodotte in Italia, anche attraverso lo sviluppo delle Comunità energetiche, con l’obiettivo di installare 85 GW di rinnovabili in più entro il 2030 (pag.15)
-concentrarsi sull’energia pulita e non inseguire la discussione sulla costruzione di centrali nucleari: perché i tempi di realizzazione e le tecnologie esistenti non sono compatibili con una riduzione significativa delle emissioni entro il 2030 e non risolvono i problemi ambientali ad esse associati. (pag. 14)
-Altra cosa è il tema dei rigassificatori, il ricorso ai quali appare necessario, ma a condizione che costituiscano soluzioni-ponte, rimanendo attivi pochi anni, e che possano essere smobilitati ben prima del 2050 (pag. 14)
Nella Coalizione di Centrodestra nel programma della Lega Salvini Premier si leggono le seguenti proposte:
-Semplificare le procedure e sviluppare, oltre a fotovoltaico ed eolico, le rinnovabili programmabili come idroelettrico, geotermia e biomassa, anche attraverso la realizzazione delle Comunità Energetiche, nonché adeguati sistemi di accumulo per bilanciare domanda e offerta di energia e dunque garantire la stabilità del sistema
-In abbinamento con le rinnovabili pianificare lo sviluppo, nel medio-lungo termine, del nucleare di ultima generazione, pulito e sicuro, riconosciuto nella tassonomia europea, per perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050
-Proseguire con la diversificazione degli approvvigionamenti e con la realizzazione di infrastrutture strategiche, tra cui i rigassificatori, per l’affrancamento dal gas russo e per garantire la sicurezza del sistema energetico e la competitività del Paese
… è importante contrastare l’avanzata di una linea europea che vuole togliere le agevolazioni ai combustibili fossili.
Nessun riscontro delle parole chiave “comunità energetiche rinnovabili” “rigassificatori” “nucleare” “sussidi alle fonti fossili” nei programmi di Fratelli D’Italia e in quello di Forza Italia.
Nel programma del M5S “Dalla parte giusta” nella versione completa si parla di:
pag. 36 Edilizia scolastica e logistica (…) Utilizzando per questo, per esempio, i 2,2 miliardi del PNRR e i fondi del RePower EU per costituire comunità energetiche (sfruttando gli oltre 8000 tetti degli istituti scolastici). (Nessun riscontro nel programma sintetico “Cuore e Coraggio”)
Pag 88 Ambiente – (…) Determinanti stanno risultando il “Superbonus” edilizio e le Comunità Energetiche, che meritano di diventare strutturali. Per una necessaria riduzione dei gas serra occorrerà potenziare la produzione di energia elettrica tramite le fonti rinnovabili, ecosostenibili. (Nessun riscontro nel programma sintetico)
pag. 90 3.1 TRANSIZIONE ENERGETICA (…) promuovere le forme di autoproduzione e autoconsumo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, come le comunità energetiche rinnovabili, significa passare da un modello di produzione grande centrale/rete di distribuzione sul territorio/assenza di consapevolezza da parte del singolo del suo ruolo nella transizione ecologica ad un nuovo modello autoproduzione diffusa/reti intelligenti. (Nessun riscontro nel programma sintetico)
pag. 92 (…) Riguardo all’energia nucleare, il M5S la giudica NON adatta per effettuare la transizione energetica. In particolare, la tecnologia della “fissione”, oltre ad essere estremamente costosa, non ha ancora risolto i problemi di sicurezza intrinseca e di creazione di rifiuti radioattivi estremamente pericolosi e di lunghissima durata temporale.
Il programma di + Europa “Una generazione avanti” propone:
introdurre premialità e fiscalità di vantaggio per l’autoproduzione e le comunità energetiche, incentivando la fiscalità ambientale
rafforzare la ricerca e la cooperazione scientifica italiana per lo sviluppo di reattori a fusione nucleare, SMR e mini reattori modulari di ultima generazione
riduzione dei tempi di autorizzazione per le infrastrutture energetiche di interesse nazionale, inclusi gli impianti di rigassificazione necessari per diversificare le fonti di approvvigionamento del gas e superare la concentrazione delle forniture frutto delle scelte passate
promuovere una riforma fiscale ecologica attraverso l’eliminazione graduale di tutti i sussidi dannosi all’ambiente
Nel programma di Italia Viva – Azione – Calenda si legge:
“Lungo periodo: includere il nucleare nel mix energetico per arrivare ad “emissioni zero” nel 2050
-completare con procedure straordinarie la costruzione di due rigassificatori galleggianti che consentano l’importazione di gas naturale liquefatto in sostituzione di quello russo
-Comunità energetiche: Nessun riscontro della parola chiave
In un tweet del 30 aprile scorso Carlo Calenda scriveva “Sono del tutto favorevole. 100% rinnovabili. Se spieghi come. Altrimenti è fuffa non riformismo” mentre il 30 giugno aggiungeva “Ma fatela finita! Le rinnovabili verranno strafinanziate. Abbiamo bisogno di gas nel medio periodo e di nucleare nel lungo. Altrimenti altro che decrescita felice”
Nei prossimi mesi potremo osservare quale strada intraprenderà il nuovo esecutivo per promuovere le comunità energetiche rinnovabili, il fotovoltaico e le energie rinnovabili e cu auguriamo un un cambio di paradigma nella generazione energetica per promuovere queste realtà, strumenti importanti di vantaggi economici, sociali e ambientali per il nostro Paese
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