Emergenza Caldo: la guida per gestire le patologie da calore

19, Lug 2024 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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Emergenza Caldo e patologie da calore: il cambiamento climatico, e in particolare l’aumento delle temperature, ha messo ancora più al centro dell’attenzione il tema della protezione dei lavoratori che devono svolgere le loro attività in luoghi caldi. L’impatto sulla salute è infatti notevole ed è necessario adottare comportamenti e misure di protezione adeguati anche a causa dell’intensità e frequenza delle cosiddette ondate di calore che interessano il nostro Paese.

Al fine di fornire un supporto per tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro in azienda durante l’emergenza caldo, SunCity ha predisposto un Vademecum scaricabile qui con le linee guida utili per conoscere, prevenire ed eventualmente gestire le patologie da calore: nel Vademecum inoltre si può leggere come prevenire e riconoscere la Disidratazione e altri consigli per affrontare al meglio le elevate temperature durante questa caldissima estate.

Gli effetti del caldo eccessivo sul corpo: le patologie da calore

Tra le principali patologie da calore ed effetti clinici che possono emergere a seguito dell’esposizione ad elevate temperature ambientali e ad ondate di calore, vi sono crampi da calore, dermatite da calore, squilibri idrominerali, esaurimento o stress da calore, sincope dovuta a calore, fino al colpo di calore, una vera e propria emergenza medica, che si verifica se lo stress da calore non è trattato tempestivamente, quando il centro di termoregolazione dell’organismo è gravemente compromesso dall’esposizione al caldo e la temperatura corporea sale a livelli critici (superiori a 40°C).

I tre cardini della protezione dal caldo

Un datore di lavoro per tutelare i propri lavoratori degli effetti negativi del troppo caldo non deve mai dimenticare i tre cardini della protezione più efficaci: idratazione, abbigliamento, pause adeguate.

  1. IDRATAZIONE – Mantenere il giusto livello di idratazione è fondamentale per proteggersi dal caldo. Pertanto, il datore di lavoro deve sempre rendere disponibile acqua da bere e per rinfrescarsi. L’acqua potabile fresca deve essere sempre disponibile e facilmente accessibile a tutti i lavoratori. Si raccomanda che tutti i lavoratori facciano massima attenzione al proprio livello di idratazione e bevano prima di avvertire la sete. Infatti, bere solo quando si ha sete può andare bene nei giorni freschi, ma in occasione di un’ondata di calore, o, in generale, dell’esposizione a temperature elevate, la corretta idratazione si ottiene bevendo sistematicamente a intervalli regolari. È inoltre importante preferire l’acqua a temperatura ambiente o fresca, evitando temperature eccessivamente fredde. Le bevande energetiche sono da evitare: alcune contengono molta più caffeina rispetto alla classica tazzina da caffè; la caffeina in tali quantità può influenzare negativamente lo stato di idratazione.

Per le attività all’aperto, i lavoratori possono utilizzare zaini o cinture per l’idratazione dotati di apposito sistema di conservazione e di costante accesso all’acqua. In alternativa, piccoli refrigeratori contenenti acqua o grandi brocche d’acqua possono essere installati in postazioni all’ombra, in aree frequentate dai lavoratori durante la giornata.

2. ABBIGLIAMENTO – Si consiglia di indossare abiti leggeri in fibre naturali, traspiranti e di colore chiaro e che ricoprano buona parte del corpo (es. maglietta leggera a maniche lunghe: è importante non lavorare a pelle nuda). In caso di lavori che espongano al sole per durata prolungata, indossare un copricapo con visiera o a tesa larga e occhiali da sole con filtri UV e applicare una crema solare a protezione alta (SPF 50 +).

Altrettanto importanti sono i dispositivi di protezione individuale (DPI), che oltre a rispettare le normative applicabili, devono essere scelti nelle versioni più adatte a lavorare con microclimi caldi.

3. PAUSE – Inoltre, non è per niente raccomandabile lavorare continuativamente in condizioni di esposizione al caldo senza fare pause. Le pause periodiche sono importanti anche per non perdere l’occasione di bere e rinfrescarsi. Pianificare pause brevi ma frequenti in luoghi ombreggiati non causa perdite di produttività, ma anzi, ci sono evidenze che in assenza di pause pianificate il ritmo di lavoro si rallenta e aumenta il rischio di errore umano.

Per chi è alla guida di mezzi aziendali, verificare lo stato della batteria prima di mettersi alla guida: con il persistere di temperature al di sopra dei 30°, ci sono più possibilità che si scarichi perché la reazione elettrochimica all’interno della batteria si velocizza richiedendo ricariche più frequenti. È inoltre importante verificare la corretta pressione degli pneumatici: in caso di temperature intorno ai 30° il manto autostradale può raggiungere anche i 55°C, causando il fenomeno di surriscaldamento dello pneumatico.

Il progetto Worklimate di INAIL e come affrontare il colpo di calore

Suncity invita inoltre a prendere visione del progetto Worklimate promosso dall’INAIL, per essere informati e consapevoli dell’impatto dello stress termico ambientale sullo svolgimento delle attività lavorative di settore e quali strategie di intervento da adottare per contrastarlo. “L’esposizione occupazionale prolungata ad alte temperature può determinare, attraverso meccanismi biologici complessi, una perdita di attenzione ed una minore capacità di reagire agli eventi imprevisti, determinando un rischio di infortunio soprattutto in settori come l’edilizia e l’agricoltura” sottolinea l’INAIL in una nota.

Le previsioni di stress climatico occupazionale dell’INAIL sono personalizzate su soggetti sani, con profilo di lavoratore standard (alto 175 cm, peso 75 kg), che svolge attività fisica, moderata o intensa, esposto direttamente ai raggi solari o all’ombra, per le ore 8.00 e 12.00, 16.00 e 20.00. (https://www.worklimate.it/scelta-mappa/).

In caso di lavori che richiedano uno sforzo fisico medio/elevato ed esposizione ad irraggiamento solare, è importante organizzare l’orario di lavoro prediligendo le ore della giornata più fresche (prime ore del mattino – ore serali), sentiti i propri Responsabili. Meglio astenersi dall’effettuare lavori che richiedono sforzo fisico medio/elevato ed esposizione al sole durante le ore centrali della giornata.

È da tenere sempre presente che sentirsi male mentre si lavora al caldo è un serio segnale di allerta. Qualsiasi lavoratore che riferisca di sentirsi male durante il lavoro in condizioni di caldo corre il rischio dell’esaurimento da calore, situazione clinica che può rapidamente progredire in un colpo di calore se non trattata prontamente. I sintomi del colpo di calore includono temperatura corporea molto elevata (superiore ai 39 gradi), pelle calda, secca e arrossata in assenza di sudorazione, tachicardia (battito accelerato sopra le 90 pulsazioni al minuto), mal di testa intenso, vertigini o addirittura svenimento, confusione e disorientamento, e in casi gravi, anche perdita di coscienza.

Cosa fare in caso di colpo di calore del lavoratore?

L’INAIL raccomanda di:

Chiamare subito l’Addetto al Primo Soccorso e il 118. Assistere il lavoratore fino all’arrivo dei soccorsi: posizionarlo all’ombra e al fresco, sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di nausea, mantenendolo in assoluto riposo; slacciare o togliere gli abiti; misurare la temperatura corporea; cercare di raffreddare rapidamente il corpo, se è possibile, avvolgendolo in un lenzuolo bagnato e ventilandolo o, in alternativa, raffreddare la cute con spugnature di acqua fresca non fredda, in particolare su fronte, nuca ed estremità, ventilando e spruzzando acqua sul corpo, oltre al dare da bere acqua potabile o a somministrare soluzioni isotoniche di cloruro di sodio per ripristinare la perdita di sali.

Le persone con una grave malattia da calore non sempre sono in grado di riconoscere i rischi che stanno correndo. Se un lavoratore mostra segni di esaurimento da calore o colpo di calore, non deve essere mai lasciato solo fino a quando non arrivano i soccorsi.

La prevenzione, favorendo idratazione, proteggendo il corpo dal sole ed evitando le ore più calde della giornata, è lo strumento di elezione per prevenire il rischio di danni da calore tipico delle attività lavorative svolte in ambiente aperto nei periodi di grande caldo estivo.

È fortemente consigliato utilizzare il portale WORKLIMATE per verificare le temperature e le ondate di calore eventualmente in corso nella propria area di pertinenza lavorativa e attenzionare le indicazioni associate al livello di rischio, giorno per giorno, alla pagina: https://worklimate.it/profilo/ordinanza-caldo-lavoro 

A partire dal 26 giugno, fa sapere la campagna “Proteggiamoci dal Caldo” del Ministero della Salute, è attivo il numero di pubblica utilità 1500 che fornisce indicazioni utili su come comportarsi per proteggersi dal caldo e sui servizi socio-sanitari presenti sul territorio nazionale. Grazie alla collaborazione con l’Inail, quest’anno il servizio telefonico è stato esteso anche a lavoratori e imprese con l’introduzione di informazioni specifiche sul “rischio caldo” nei luoghi di lavoro, ponendo particolare attenzione ai lavoratori impiegati in attività outdoor (cantieri edili, agricoltura) e dunque più esposti alle alte temperature.

Scarica qui la Guida- vademecum per l’emergenza caldo di SunCity!

 

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