È partita lunedì 13 settembre la campagna media di Italia Solare per contrastare le sempre più frequenti fake news sul fotovoltaico, che minano seriamente il percorso di sviluppo dell’energia solare compromettendo il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal PNRR italiano.
“Assistiamo da tempo a frequenti articoli e servizi televisivi di disinformazione sul fotovoltaico sui quali è necessario fare chiarezza per evitare di avere una percezione distorta degli impianti a energia solare. I falsi miti sono un ostacolo alla lotta ai cambiamenti climatici”, commenta Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare.
Oggi si sente dire di tuttocontro il fotovoltaico – ne avevamo parlato in un articolo in cui chiedevamo lo stop alle fake news sul fotovoltaico, informazioni scorrette e strumentalizzate. Il sospetto è che, ancora una volta, si voglia proteggere il vecchio modello energetico basato sui combustibili fossili gestito dai grandi operatori – a scapito del fotovoltaico erronamente accusato di speculazione– e impedire invece la transizione ecologica verso un modello di produzione distribuita e a basse emissioni.
“Pensiamo sia arrivato il momento di dare uno stop a questa crociata contro le rinnovabili, per questo ci siamo visti costretti a intervenire con una campagna media che facesse luce effettivamente su quali sono le verità e riportare il discorso mediatico sulla strada corretta altrimenti mancheremo il nostro obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030”, aggiunge Paolo Rocco Viscontini.
Ricordiamo quali sono dunque i 5 più comuni falsi miti sul fotovoltaico:
- “Gli impianti fotovoltaici rubano terreni all’agricoltura” FALSO!
La risposta è nei dati:
- superficie agricola disponibile > 16,6 mln di ettari
- superficie agricola utilizzata > 12,4 mln di ettari
- superficie agricola non utilizzata/abbandonata > 4,2 mln di ettari
- superficie agricola abbandonata ogni anno > + 120 mila ettari.
(Fonte: Dati Ispra)
Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 sono necessari 43 Gigawatt (GW) di nuove installazioni fotovoltaiche – come già detto nel nostro approfondimento qui – La nuova potenza richiede circa 56 mila ettari di superficie, di questa il 30% potrebbe andare sui tetti, pertanto la superficie agricola necessaria è di circa 39 mila ettari equivalente a:
- un terzo della superficie agricola che ogni anno non viene più coltivata passando a uno stato di abbandono;
- 0,9% della superficie agricola persa totale;
- 0,24% della superficie agricola totale.
Lo spazio non è un problema!
Inoltre, tra le file e sotto i moduli fotovoltaici è possibile mantenere l’attività agricola. L’agro-fotovoltaico rappresenta quindi un’ottima opportunità perché consente agli agricoltori di continuare a coltivare la terra beneficiando del ricavo economico aggiuntivo proveniente dal fotovoltaico.
- “Dietro agli incendi c’è il business del fotovoltaico” FALSO!
I terreni percorsi dagli incendi sono esclusi da ogni possibile utilizzo per i successivi 15 anni dall’incendio (legge nazionale 353/2000, art. 10). Da perseguire sono i criminali che causano incendi e non il fotovoltaico, che anzi viene solo danneggiato da simili disastri.
- “Il fotovoltaico rappresenta un pericolo per il paesaggio e compromette la biodiversità” FALSO!
Sulle aree di pregio paesaggistico o naturalistico non è possibile installare pannelli a terra, perché già protette da vincoli paesaggistici.
Dove si installano impianti fotovoltaici non sono consentiti diserbanti e sostanze chimiche. Oggi gran parte dei terreni agricoli italiani sono devastati da usi eccessivi di pesticidi che distruggono la biodiversità. L’agro-fotovoltaico rappresenta un’opportunità unica per far convivere produzione di energia pulita e agricoltura sostenibile nel rispetto della biodiversità.
- “Il fotovoltaico è una fonte inaffidabile perché non programmabile e non prevedibile” FALSO!
L’altissima precisione ormai raggiunta dalle previsioni meteo, insieme ai dati storici disponibili sulle produzioni degli impianti fotovoltaici, consente di prevedere la produzione solare che può essere programmata anche grazie ai sempre più economici e performanti sistemi di accumulo.
- “I pannelli fotovoltaici non riducono le emissioni di CO2 perché per produrli si consuma energia da carbone” FALSO!
L’energia necessaria per produrre un modulo solare fotovoltaico viene compensata dallo stesso modulo in meno di un anno di funzionamento, dopodiché il modulo fotovoltaico comincia a produrre energia pulita al 100%. Va da sé che è auspicabile che l’energia usata per produrre i moduli sia sempre meno inquinante, ma vale per tutti i prodotti.
Il fotovoltaico è oggi la tecnologia più conveniente e la migliore soluzione contro gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici!
Ad affiancare la campagna media sui maggiori quotidiani nazionali ci sarà una campagna social che durerà tutto il mese di settembre e una pagina dedicata alla campagna sul sito di Italia Solare.