Revamping e fotovoltaico: come si fa per smaltire i pannelli solari

10, Mar 2023 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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Quando si acquista un impianto fotovoltaico può capitare di pensare con preoccupazione a come si fa per smaltirepannelli solari, dunque sapere esattamente cosa fare in questi casi è importante. Infatti la delicata questione della gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita, ovvero dello smaltimento dell’impianto una volta che ha terminato di essere in funzione è uno dei temi che è stato di frequente oggetto di aggiornamenti legislativi.

In primis va ricordato che uno dei principali vantaggi del fotovoltaico è proprio quello di rappresentare un investimento destinato a durare nel tempo. I pannelli solari hanno una vita media di 25-30 anni, trascorsi i quali diventa conveniente la sostituzione. Ma per mantenere un impianto al massimo della produttività, è consigliabile intervenire con operazioni di efficientamento volte a prolungarne la costanza di prestazioni elevate e durature ad esempio tramite il Revamping.

I vantaggi del Revamping con SunCity 

Il Gruppo SunCity, grazie al proprio know-how nel settore fotovoltaico e agli innovativi software di analisi energetica, è in grado di effettuare un’analisi energetica gratuita con cui valuterà con il cliente se e come procedere con un’intervento di revamping, studiando la soluzione ad hoc in relazione alle esigenze. 

Tra gli interventi di Revamping più importanti c’è la sostituzione dell’Inverter, elemento vitale per assicurare prestazioni ottimali dell’impianto fotovoltaico: permette infatti di trasformare la corrente continua generata dalla luce solare in energia alternata. Inoltre supervisiona il corretto funzionamento dell’impianto. Sostituire l’inverter danneggiato significa rendere l’impianto più affidabile ed efficiente.

Un’altra operazione di Revamping è la sostituzione di pannelli mal funzionanti o rotti o in seguito a precipitazioni violente o a danni eccezionali. Anche la rottura di un solo pannello influisce sulla produttività dell’interno impianto per questo è opportuno cambiare il pannello malfunzionante rispettando le norme del GSE.

Sostituire gli elementi difettosi consente di riattivare la produzione energetica dell’impianto continuando a beneficiare di tutti i vantaggi correlati. L’usura del tempo può riguardare anche quadri, strutture, cavi elettrici; per prevenire eventuali danni, è consigliabile tenere controllato l’impianto ed eseguire una manutenzione annuale. 

Trascorsi 25-30 anni dalla prima installazione, è consigliabile un aggiornamento tecnologico come già detto. Vediamo allora come si smaltiscono i pannelli solari per sostituirli con nuovi apparecchi.

Come si fa per smaltire i pannelli solari

Per capire come si fa per smaltire correttamente i propri pannelli solari bisogna tenere presente:

  • la data di installazione del pannello
  • la potenza nominale
  • eventuali incentivi per risparmiare su acquisto e smaltimento

Le regole e procedure per lo smaltimento a fine vita sono le stesse sia in ambito di impianti residenziali che industriali.

La normativa di riferimento per lo smaltimento dei pannelli solari devono è la Normativa RAEE (D.Lgs. italiano 49/2014), il meccanismo viene regolato dal GSE che ha redatto le istruzioni per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati ai sensi del Decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 118, che ha legiferato sulla catena di smaltimento per gli impianti incentivati sulla base del primo, secondo, terzo, quarto e quinto Conto energia, entrati in esercizio fino al 30 giugno 2012.

Per legge, come già detto, i pannelli fotovoltaici rientrano nella categoria RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) fotovoltaici, e che la maggior parte dei materiali che li compongono sono altamente riciclabili: realizzati prevalentemente di vetro e alluminio, raggiungono un riciclo del 95%. Sul sito ufficiale cdcraee.it è possibile trovare i siti di raccolta più vicini in base anche al tipo di rifiuto da eliminare.

Le modalità con cui operare lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici dipendono dalla potenza nominale dell’impiantoIn particolare:

  • gli impianti fotovoltaici domestici (ovvero gli impianti da 3 a 10 kW) a fine ciclo di vita devono essere conferiti ad un Centro di Raccolta; le operazioni di recupero e di smaltimento “ambientalmente compatibile” dei medesimi è a carico dei produttori. In pratica,  il proprietario dell’impianto può fare lo smaltimento in modo gratuito portando i pannelli in appositi centri di raccolta autorizzati. Il GSE trattiene una quota di 12 euro a pannello dagli incentivi come garanzia.
  • gli impianti fotovoltaici professionali (di potenza nominale superiore o uguale a 10 kW ) vanno conferiti ad un impianto di trattamento autorizzato. Il costo delle operazioni di smaltimento, per gli impianti entrati in esercizio prima del 12 aprile 2014, è a carico del produttore in caso di sostituzione e sul proprietario in tutti gli altri casi. Trascorsa quella data, il costo è a carico del produttore;
  • per i pannelli incentivati, il GSE trattiene una parte dell’incentivo a titolo cautelativo, in previsione dello smaltimento futuro dei pannelli solari.

La quota trattenuta dal GSE,  garantisce il finanziamento delle operazioni di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti in modo compatibile con l’ambiente, ed è pari a:

  • 12 €/pannello per i RAEE fotovoltaici domestici;
  • 10 €/pannello per i RAEE fotovoltaici professionali.

Incentivi per risparmiare sullo smaltimento dei pannelli solari

Per gli impianti incentivati attraverso il Conto Energia è previsto che lo smaltimento possa avvenire anche per il tramite del Gestore dei Servizi Elettrici. Questo ente trattiene una parte dell’incentivo per smaltire correttamente i rifiuti legati ai pannelli. Una volta dimostrato di aver smaltito correttamente l’impianto, la quota viene restituita. La trattenuta, come già detto, è pari a 12 euro a pannello per impianti domestici e 10 euro per impianti professionali.

Per avere il rimborso bisogna comunicare al GSE l’avvenuto smaltimento tramite un modulo specifico chiamato “dichiarazione di avvenuta consegna del RAEE derivante dal pannello fotovoltaico incentivato in Conto Energia”.

Le novità stabilite dal MITE per lo smaltimento dei pannelli solari

Il Ministero della Transizione Ecologica, Mite, ha aggiornato ad agosto 2022 le modalità di smaltimento dei pannelli fotovoltaici con il documento Istruzioni Operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici, degli impianti incentivati in Conto Energia.

Il nuovo documento, approvato dal Ministero della Transizione Ecologica con Decreto Direttoriale della Direzione Generale Economia Circolare dell’8 agosto 2022 recepisce le direttive della Legge 233/2021 che ha convertito il DL152/2021.

Le principali novità prevedono:

– che il valore della quota trattenuta dal GSE sia per gli impianti domestici (di potenza inferiore ai 10 KW) che per quelli professionali è stabilita in 10 Euro per ogni singolo modulo fotovoltaico a garanzia delle operazioni di smaltimento; è quindi stata equiparata sia per gli impianti domestici (di potenza inferiore ai 10 kW) sia per quelli professionali;

– le nuove tempistiche e le modalità per aderire a un Sistema Collettivo per la gestione e lo smaltimento dei pannelli, come previsto dal D.lgs. 118/2020. Questo anche per consentire l’esercizio dell’opzione agli impianti del IV e V Conto Energia. Tale adesione è garantita mantenendo l’importo pari a 10 Euro per ogni singolo modulo fotovoltaico a garanzia delle operazioni di smaltimento.

In merito a quest’ultimo punto si specifica che è stato aggiornato l’Allegato 8.3 (Dichiarazione di partecipazione a un Sistema Collettivo) con una nuova sezione da compilare. Inoltre, per gli impianti che hanno già versato la garanzia finanziaria presso un Sistema Collettivo è necessario l’eventuale adeguamento delle quote già versate all’importo definito dal GSE (10 €/modulo) e l’invio al GSE dell’Allegato 8.3.

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