Quale futuro per il Superbonus? Naufragata l’ipotesi della proroga al 2024 per la scadenza del 31 dicembre per gli interventi nei condomini, dopo la bocciatura della Commissione Ambiente e Industria del Senato, degli emendamenti al disegno di legge per la conversione del Decreto Asset e Investimenti, le speranze per la risoluzione del problema dei crediti incagliati si rivolgono alla cessione del credito: il Ministro dell’Economia Giorgetti ha infatti ipotizzato il ricorso a uno strumento di verifica della regolarità dei crediti tramite la Guardia di Finanza per arginare l’ingente problema delle frodi. «Sono allo studio dell’Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso di cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza. Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione» ha dichiarato Giorgetti. Il tutto è ancora dunque da definirsi.
Intanto, tramontata la strada della piattaforma veicolo di Enel X,lo strumento indicato dal Governo per lo sblocco dei crediti incagliati, e che avrebbe dovuto essere operativo a settembre 2023, Poste italiane ha riaperto dal 3 ottobre 2023, il canale per la cessione dei crediti edilizi legati al Superbonus e bonus edilizi. «Dal momento della riattivazione Poste Italiane valuta l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente da soggetti persone fisiche che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni).Poste Italiane, dunque, al momento non acquista nessun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura» precisano nella nota Poste Italiane.
Notizia di questi giorni è quella della proroga al 31 dicembre 2023 per le unifamiliari (villette). In seguito alla fiducia al disegno di legge di conversione del dl 104/2023 decreto Asset e Investimenti del 5 ottobre, ci saranno 3 mesi in più per terminare i lavori sugli edifici unifamiliari che rispettano i requisiti dell’agevolazione Superbonus 110 ovvero quelli di aver effettuato il 30% dei lavori complessivi al 30 settembre 2022. Per i soggetti che non soddisfano il requisito del 30% la detrazione è pari al 90%, ma alle seguenti condizioni:
-L’essere adibita ad abitazione principale per l’unità immobiliare oggetto dell’intervento;
-il possesso di un reddito di riferimento relativo all’anno precedente non superiore a 15.000 euro per il beneficiario della detrazione;
-il contribuente deve possedere un diritto reale di godimento sull’immobile (proprietà, nuda proprietà, usufrutto, ecc.).
Il decreto interviene inoltre sull’opportunità della comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei crediti edilizi ancora non utilizzati. Nello specifico, l’articolo 25 del dl 104/2023 obbliga l’ultimo cessionario, titolare dei crediti edilizi non ancora utilizzati, ad inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data in cui è resa nota la mancata fruizione dei crediti derivanti da cessione del credito o sconto in fattura. L’obbligo di comunicazione all’Agenzia scatta dal 1 dicembre 2023 e la mancata comunicazione comporterà una sanzione amministrativa tributaria di 100€. Infine, nel caso in cui la conoscenza dell’evento che ha determinato la non utilizzabilità del credito sia avvenuta prima dell’1 dicembre 2023, la comunicazione va effettuata entro martedì 2 gennaio 2024.
Decreto asset e investimenti a parte, quello che è evidente, dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei suoi Ministri, è che il Superbonus è costato troppo allo Stato ( come si evince dalla nota diramata al termine dell’ultimo Consiglio dei ministri: “I bonus edilizi avranno un impatto negativo sui conti pubblici e, in assenza di questi, il debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno”) e che la strada che il Governo vuole percorrere è di un ridimensionamento dei bonus edilizi sia della loro entità che del pubblico che potrà beneficiarne.“Le misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare ed ai monti, di ricchi e di poveri e anche sei castelli.” ha dichiarato Giorgetti.
Ciò è noto sia dal passaggio del Superbonus dal 110% a 90%, con un sistema “a scalare” ( al 70% nel 2024, per arrivare al 65% nel 2025) modificato con interventi legislativi (Decreto “Aiuti-quater”, legge di Bilancio 2023 e Decreto “Cessioni”) che hanno interessato soprattutto le unità unifamiliari, le rate per le spese sostenute e lo sconto fiscale per gli impianti fotovoltaici, sia dallo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura dal 17 febbraio 2023 per i nuovi interventi.
Pronta per nuovi interventi, SunCity resta in attesa di ricevere direttive chiave e vuole ripercorrere in breve i numeri ottenuti con il Superbonus 110 fino ad ora. Nel 2022 abbiamo effettuato oltre 160 interventi, evitando 783.400kg di emissione di CO2 ogni anno, pari all’aver piantato 9800 alberi e ad aver eliminato le emissioni prodotte in un anno da 830 auto di media cilindrata. Affidarsi a dei professionisti del settore è fondamentale per il successo dell’intervento sia dal punto di vista tecnico che economico; SunCity è parte di un Gruppo solido e opera da oltre 10 anni nel campo dell’efficientamento energetico, avvalendosi di una rete di partner unica sul territorio, per offrire un valore aggiunto ai clienti e ai professionisti che la scelgono.
Ma negli ultimi anni il Superbonus 110% ha rappresentato un motore straordinario della riqualificazione energetica e sismica degli edifici in Italia, affermandosi come un’utile opportunità di efficientamento e di risparmio per le famiglie e di decarbonizzazione per l’ambiente. Il Superbonus 110% costituisce dunque un importante strumento nel percorso della riqualificazione edilizia italiana, stimolando la costruzione di edifici più sostenibili e sicuri grazie agli interventi di efficienza energetica dell’immobile per i quali beneficiare della detrazione fiscale, come la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, l’installazione di pannelli solari per la produzione di energia, ecc.
Nell’ambito residenziale, il successo del Superbonus è evidente, con gli investimenti nei condomini che hanno proseguito seppur con un rallentamento rispetto ai mesi precedenti (secondo i dati dell’ENEA, al 31 agosto 2023, oltre 2 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3 miliardi di euro degli investimenti di luglio 2023), mentre gli investimenti nel Superbonus per le villette e le unifamiliari sono rimasti quasi bloccati.
SunCity, in qualità di Energy Service Company (ESCo), è pronta ad offrire una consulenza energetica per individuare la soluzione migliore per il risparmio energetico di famiglie e aziende, e per ridurne l’impatto ambientale. SunCity propone a tutti i suoi clienti un check up energetico gratuito, grazie alla moderna diagnosi energetica 4.0 attraverso il quale è possibile analizzare tutti i possibili interventi di efficientamento energetico che possono aumentare la propria autonomia energivora ed avere la sicurezza di fare un investimento sicuro e controllato, ma soprattutto vantaggioso economicamente grazie al Superbonus, seppur ridimensionato e alle altre agevolazioni fiscali governative.
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