Siccità e scarsità d’acqua, cambiamento climatico ed energia rinnovabile

5, Lug 2022 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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Di fronte all’allarme siccità e alla scarsità d’acqua di queste settimane, è inevitabile pensare al peso della generazione di energia nel contesto di cambiamento climatico che stiamo vivendo. In tempi di crisi idrica, è utile rammentare che anche le scelte energetiche influiscono sullo spreco di acqua. Occorre acqua infatti anche per produrre energia elettrica e il consumo idrico con finalità energetiche ammonta a oltre il 20% del consumo idrico totale, e circa un terzo di quello con scopi alimentari. 

Le centrali termoelettriche alimentate da fonti fossili e le centrali nucleari, infatti, utilizzano ingenti quantità d’acqua per raffreddare gli impianti. Diversamente da eolico, fotovoltaico e geotermia a circuito chiuso, il cui impatto idrico si avvicina allo zero. Si stima che l’adozione di un sistema 100% rinnovabile abbatterebbe fino al 97,7% il consumo idrico finalizzato alla produzione di energia. 

La scarsità di acqua mette anche a rischio la produzione di energia rinnovabile idroelettrica che, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel 2020 ha generato più elettricità di solare ed eolico messi insieme. Secondo il report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, infatti, una riduzione delle piogge avrà un impatto significativo anche sul settore dell’energia: con un riscaldamento globale di 3°C, infatti, si stima che la produzione potenziale di energia idroelettrica possa crollare addirittura del 40%. Nel nostro Paese, nei primi 4 mesi del 2022, secondo Terna, il gestore della rete elettrica, la produzione idroelettrica è calata del 40-50% rispetto al 2021.

È urgente rinforzare pertanto il contributo delle rinnovabili, soprattutto fotovoltaico, investire sulle infrastrutture e sulla creazione di batterie di accumulo in grado di assorbire quantità di energia significative. Una strada che sembra abbracciare anche il Governo, almeno secondo quanto dichiarato all’Agenzia Dire da Mario Draghi: “È importante ricordare che le rinnovabili sono l’unica strada che abbiamo nel lungo periodo”. Certo, aggiunge, ora “ci agitiamo molto per avere i rifornimenti di gas di cui abbiamo bisogno”, sostiene Draghi, “ma bisogna sapere che questi non vanno a sostituire gli investimenti sulle rinnovabili, ma vanno a tamponare un’emergenza nel percorso che ci porterà a un mondo che va tutto a rinnovabili”.

Il cambiamento climatico e l’inquinamento stanno aumentando la pressione sui bacini idrici e infrastrutture con un impatto diretto sull’aumento della domanda di acqua. La salvaguardia delle risorse idriche e la gestione efficace, efficiente e sostenibile dei servizi idrici rientra tra gli obiettivi del PNRR: i governatori delle regioni hanno chiesto al Governo di utilizzare le risorse del Piano per avviare subito interventi strutturali per ridurre l’impatto della siccità in Italia nei prossimi anni. Secondo alcuni recenti studi del CNR il 70% della Sicilia è già a rischio desertificazione, così come un quinto dell’intero territorio italiano. Gli obiettivi principali sono costruire reti di piccoli invasi per lo stoccaggio dell’acqua piovana, impermeabilizzare le cave dismesse e costruire strutture per canalizzare le acque. L’altra priorità è rimettere a posto la rete idrica nazionale. Secondo l’ISTAT nel suo ultimo “Rapporto Acqua” 2019-2021 per ogni 100 litri di acqua inseriti negli acquedotti ne vanno persi in media 42 a causa delle carenze della rete. In più di un capoluogo su tre si registrano perdite totali superiori al 45% (Figura 2). Le condizioni di massima criticità, con valori superiori al 65%, sono state registrate a Siracusa (67,6%), Belluno (68,1%), Latina (70,1%) e Chieti (71,7%). In nove Comuni, tre del Centro e sei del Mezzogiorno, si registrano perdite totali lineari superiori ai 100 metri cubi giornalieri per chilometro di rete, generalmente superiori al 50% in termini percentuali.

Recuperando le perdite, vi sarebbe tanta acqua per soddisfare il fabbisogno annuale di 44 milioni di persone. Nel frattempo, è responsabilità di tutti prestare maggiore attenzione all’uso dell’acqua ed evitare ogni spreco. “Per risolvere l’emergenza siccità occorre partire dalle abitudini quotidiane dei cittadini – afferma Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che ha diffuso un decalogo per ridurre fino al 50% gli sprechi di acqua in casa –. L’acqua è un bene prezioso ma non è una risorsa infinita, e dovremmo tutti ricordarlo quando ci laviamo i denti o facciamo un bagno. Basti pensare che il rubinetto del bagno ha una portata media di oltre 10 litri di acqua al minuto: se lo lasciamo aperto mentre ci laviamo i denti, più di 30 litri di acqua potabile se ne andranno sprecati. Un rubinetto che gocciola, poi, rappresenta uno spreco di 4mila litri di acqua all’anno – afferma Miani – Facendo la doccia utilizziamo circa 50 litri di acqua, se preferiamo la vasca da bagno, invece, i litri che consumiamo sono il triplo (circa 150); per lavare l’auto utilizziamo mediamente 100 litri di acqua”.

Cosa fare per non sprecare acqua

Preferire la doccia alla vasca da bagno, accorciare la durata del lavaggio e chiudere il rubinetto mentre ci insaponiamo;

– Usare rubinetterie dotate di rompigetto;

Utilizzare elettrodomestici (lavatrici, lavastoviglie, etc) ad alta efficienza energetica e azionarli solo a massimo carico;

Non lasciare scorrere l’acqua mentre ci si lava i denti o il viso o si fa la barba;

Per il WC prediligere sciacquoni dotati di doppio pulsante di erogazione (grande e piccolo) e assicurarsi che l’acqua del serbatoio del WC non perda continuamente nella tazza (è possibile fare questo controllo facendo cadere un po’ di colorante alimentare nel serbatoio);

Prestare attenzione alla bolletta dell’acqua: un incremento imprevisto dei consumi potrebbe indicare una perdita. Controllare il contatore dell’acqua ad impianti spenti e l’efficienza dell’impianto idrico, per verificare l’assenza di perdite;

Evitare di innaffiare le piante sul balcone, il prato ed il giardino durante le ore più calde o quando piove e fare comunque attenzione a non esagerare con l’acqua. Utilizzare sistemi di irrigazione a goccia e raccogliere l’acqua piovana in barili da utilizzare per il prato e per l’irrigazione delle piante;

Non gettare rifiuti (oli esausti da cucina – 1 litro di olio esausto inquina 1 milione di litri di acqua di falda, medicinali scaduti e prodotti cosmetici) negli scarichi dei lavandini o nel WC.

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