Ecobonus 2024, bonus ristrutturazione e altri bonus edilizi, come funzionano

20, Dic 2023 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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Come funzionano l’Ecobonus 2024, il bonus ristrutturazione e i bonus edilizi per il nuovo anno? Molte novità sono state introdotte anche quest’anno con il decreto legge 11/2023 del 17 febbraio scorso e altre entreranno in vigore a partire dal 1 gennaio 2024.

Proroga del bonus ristrutturazione (detrazione 50%) al 2024

Il Bonus ristrutturazione 2023 è stato prorogato dalla legge di Bilancio fino al 2024: si tratta di un’agevolazione fiscale che consente di usufruire di una detrazione Irpef nella misura del 50% dell’importo complessivo della spesa sostenuta per l’esecuzione di tali opere edili. Il tetto massimo di spesa detraibile è pari a 96.000 euro per ogni singola unità immobiliare. Quindi sarà possibile usufruirne per i lavori di ristrutturazione eseguiti nella propria abitazione anche durante il 2024 per le riqualificazioni edilizie e l’installazione di impianti fotovoltaici ( ripartendo la detrazione in 10 anni in rate di pari importo fino ad un massimo di 96mila euro, come già detto).

Per quali spese e chi può usufruire del bonus ristrutturazione 

Potranno accedere al bonus ristrutturazione i proprietari di unità immobiliari adibite ad uso abitativo (con esclusione delle nuove costruzioni). Questi immobili devono essere stati interessati da specifiche opere di ristrutturazione edilizia,pertanto, vediamo di seguito quali spese possono beneficiare del bonus ristrutturazione.

Gli interventi di recupero edilizio che consentono l’accesso alla detrazione Irpef del 50% sono i seguenti:

  • Manutenzione ordinaria prevalentemente delle parti comuni di edifici condominiali. Ad esempio la tinteggiatura della facciata del condominio, la sostituzione di piastrelle o di altri elementi della pavimentazione dell’androne, delle scale. Sono escluse le spese inerenti l’impianto di irrigazione del giardino condominiale e la manutenzione e potatura delle eventuali piante. Si tratta quindi di lavori realizzati su parti comuni condominiali residenziali oppure se effettuati all’interno di un singolo appartamento nell’ambito di un intervento globale di ristrutturazione e/o risanamento dello stesso.
  • Manutenzione straordinaria e risanamento conservativo dell’edificio sia delle parti comuni condominiali sia le abitazioni indipendenti e i singoli appartamenti all’interno di un edificio. Devono essere interventi volti ad aumentare l’efficienza energetica di una casa ad esempio la sostituzione dei serramenti oppure della caldaia, della realizzazione di opere di coibentazione interna, dell’applicazione delle valvole termostatiche ai caloriferi.
  • Rimozione delle barriere architettoniche atte a rendere agevole da parte di tutti l’accesso all’edificio: realizzazione di rampe e scivoli per carrozzine per bambini e per sedie a rotelle, ove mancanti, nonché interventi di manutenzione per rendere a norma di legge, ovvero con l’adeguata pendenza, quelle già esistenti. Rientrano in questa voce di spesa detraibile anche le tapparelle elettriche, i sanitari specifici per persone con mobilità ridotta, gli impianti di domotica che consentono di gestire la casa anche a distanza e con un semplice comando vocale.
  • Cablatura degli edifici ovvero l’installazione di antenne collettive oppure di fibre ottiche che devono essere messe a disposizione di tutti gli appartamenti dello stabile, in modo tale che il servizio sia accessibile a tutti i condòmini, così come previsto dalla circolare Agenzia delle Entrate 57/1998.
  • Interventi di Protezione con lo scopo di aumentare il livello di sicurezza dell’abitazione per evitare tentativi di furto, nonché per garantire la sicurezza personale.
    Gli interventi rientranti in questa categoria sono, ad esempio: l’installazione di una cassaforte a muro, la sostituzione della porta d’ingresso con una blindata più performante, la scelta di tapparelle rinforzate in acciaio rispetto a quelle ordinarie in plastica, l’applicazione delle grate, fisse o mobili, alle finestre e porte-finestre, nonché l’installazione di un impianto di allarme oppure della sostituzione del vecchio con uno nuovo, maggiormente performante.
  • Riduzione del livello di inquinamento acustico: si trama di lavori classificati come opere di manutenzione ordinaria all’interno dei singoli appartamenti e danno diritto alla detrazione Irpef del 50%. Si tratta, ad esempio, dell’applicazione di pannelli fonoassorbenti oppure della sostituzione dei vecchi infissi, aventi una scarsa permeabilità al rumore, con dei serramenti moderni dotati di triplo vetro oppure quelli di ultimissima generazione con vetrocamera acustico.
  • Bonifica amianto: grazie al Bonus Ristrutturazioni 2023 si potranno detrarre le spese di bonifica amianto previste come interventi manutenzione ordinaria di una singola unità abitativa sia quelli eseguiti in edifici condominiali: rimozione e sostituzione delle vecchie coperture dei tetti in eternit, rimpiazzo delle piastrelle in vinilamianto, rimozione delle vernici contenenti amianto, il tutto naturalmente adeguatamente smaltito in apposite discariche.
  • Misure anti-sismiche: si può usufruire del bonus anche per queste spese, considerate di manutenzione straordinaria, sostenute fino al 31/12/2024.

Ecobonus 2024 al 65% per la riqualificazione energetica

L’Ecobonus al 65% per l’efficientamento energetico degli edifici fino al 31 dicembre 2024 prevede il recupero fino al 65% delle spese sostenute, come già detto, per interventi di efficientamento energetico effettuati sia su edifici singoli che condomini eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi trainanti. In dettaglio, fra i lavori più importanti che beneficiano dell’agevolazione vi sono la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda oltre a quella di pompe di calore.

Come funziona l’Ecobonus

L’ecobonus prevede una detrazione dall’IRPEF o dall’IRES, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, la cui entità varia a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell’anno in cui lo stesso è stato effettuato. È necessario che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali.

Dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del “decreto Cessioni”, per gli interventi di efficienza energetica previsti dall’articolo 14 del Dl 63/2013, non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante.

Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%.

Possono usufruire della Detrazione al 65%:

  • Riqualificazione energetica globale (entro il limite di 100.000 euro);
  • Coibentazione di strutture opache verticali, strutture opache orizzontali – coperture e pavimenti (entro il limite di 60.000);
  • Installazione di collettori solari termici (entro il limite di 100.000 euro);
  • interventi di climatizzazione invernale e produzione acqua calda sanitaria con installazione sistemi di termoregolazione evoluti (entro il limite di 30.000 euro);
    caldaie a condensazione su parti comuni di edifici condominiali o su tutte le unità immobiliari in condominio (entro il limite di 30.000 euro);
  • sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di aria calda a condensazione (entro il limite di 30.000 euro);
  • sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza (entro il limite di 30.000);
  • microcogeneratori (entro il limite di 100.000 euro);
  • sostituzione scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore (entro il limite di 30.000 euro);
  • sistemi di building automation (entro il limite di 15.000 euro).

Possono usufruire della Detrazione al 50%:

  • acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
  • acquisto e posa in opera di schermature solari;
  • acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (spetta, invece, la maggiore detrazione del 65% se le caldaie, oltre a essere almeno in classe A, sono anche dotate di sistemi di termoregolazione evoluti).

Chi può richiedere l’Ecobonus

Possono beneficiare delle agevolazioni dell’ecobonus tutti i contribuenti residenti e non residenti, titolari di qualsiasi tipologia di reddito. Nel dettaglio, possono fruire della detrazione fiscale:

  • persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
  • contribuenti titolari di reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali)
  • società semplici
  • associazioni tra professionisti
  • enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

L’ecobonus spetta a chi possiede o detiene, in base a un titolo idoneo, l’immobile oggetto di intervento in qualità di:

  • proprietario o nudo proprietario;
  • titolare di un diritto reale di godimento, quale usufrutto, uso, abitazione o superficie;
  • inquilino o comodatario dell’immobile;
  • soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa;
  • imprenditori individuali, per gli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o i beni merce;
  • coloro che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
  • familiari conviventi, vale a dire il coniuge (a cui è equiparata la parte dell’unione civile), i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado;
  • convivente di fatto;
  • coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • promissario acquirente.

L’estensione dell’agevolazione ai familiari conviventi e ai conviventi di fatto è valida soltanto per i lavori eseguiti su immobili nei quali la convivenza può esplicarsi, ma non per quelli effettuati su immobili strumentali all’attività d’impresa, arte o professione.

Come ottenere l’Ecobonus

Per poter usufruire dell’ecobonus 2024, è necessario effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale(l’obbligo non è previsto per gli interventi realizzati nell’ambito dell’attività d’impresa). Nel modello devono essere indicati la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita IVA o il codice fiscale del destinatario delle somme (cioè, della ditta o del professionista che ha effettuato i lavori), il numero e la data della fattura a cui il bonifico si riferisce.

Il pagamento con bonifico non è necessario per le spese relative agli oneri di urbanizzazione, all’imposta di bollo, ai diritti per le concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori e alla tassa per l’occupazione del suolo pubblico (TOSAP).

È obbligatorio ottenere e conservare:

  • l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza degli interventi ai prescritti requisiti tecnici (è sostituibile da un’analoga dichiarazione resa dal direttore dei lavori nell’ambito della dichiarazione sulla conformità al progetto delle opere realizzate);
  • l’attestato di prestazione energetica (APE), finalizzato ad acquisire i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio. Tale certificazione, che dev’essere richiesta dopo l’esecuzione degli interventi a un tecnico abilitato non coinvolto nei lavori.

L’APE non è necessaria, invece, per:

  • la sostituzione di finestre comprensive di infissi in singole unità immobiliari;
  • l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
  • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione;
  • l’acquisto e la posa in opera delle schermature solari;
  • l’installazione di impianti di climatizzazione dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
  • l’acquisto e l’installazione di dispositivi multimediali.

Una nota importante: in via generale bisogna attendere l’approvazione del decreto anticipi con misure economiche e fiscali per fine 2023 e 2024 e l’approvazione della prossima legge di Bilancio 2024 per avere un quadro definitivo dei bonus edilizi per il prossimo anno.

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