È aperto sul sito del Mipaaf il bando per presentare le domande di accesso ai contributi per la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, in linea con le direttive fornite nel decreto firmato dal Ministro Stefano Patuanelli, a cui sono destinati 1,5 miliardi di euro nell’ambito della misura PNRR “Parco Agrisolare” con una spesa massima ammissibile per il singolo progetto pari a 750 mila euro (contributo a fondo perduto) per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.
Il bando si propone in questo modo di promuovere l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375mila Kw da energia solare. Il bando finanzia fino al 70% delle spese per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, realizzando in contemporanea una riqualificazione delle strutture oggetto di intervento mediante la rimozione dell’eternit/amianto sui tetti, ove presente, e/o il miglioramento della coibentazione e dell’areazione delle coperture oggetto di intervento, e per l’acquisto e la posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto; sistemi di accumulo, la fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi e i costi di connessione alla rete.
L’obbiettivo principale dichiarato dal Governo è quello di creare e migliorare ogni singola infrastruttura connessa allo sviluppo, all’adeguamento e all’ammodernamento dell’agricoltura, l’approvvigionamento e il risparmio energetico utilizzando i tetti degli edifici per arrivare ad una potenza installata pari ad almeno 375.000 kW nel 2026.
Come funzionano i contributi per il Parco Agrisolare
La misura è inserita nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, componente “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, ed è finalizzata a sostenere gli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori. Obiettivo finale della misura è quello di promuovere l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kw da energia solare.
Le risorse sono destinate alla realizzazione di interventi nel settore della produzione agricola primaria per una quota pari a 1,2 miliardi di euro, mentre due quote di 150 milioni di euro sono destinate rispettivamente alla realizzazione di interventi nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in agricoli e alla realizzazione di interventi nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli. Un importo pari almeno al 40% delle risorse complessive è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
1,1 miliardi di euro per sviluppo agrovoltaico
Un intervento al quale il Pnrr se ne aggiunge un altro, con un finanziamento pari a 1,1 miliardi di euro, dedicato allo “sviluppo agro-voltaico” o meglio agrofotovoltaico, una soluzione tecnologica con numerosi vantaggi come spieghiamo qui nel nostro approfondimento sull’agrovoltaico dove l’installazione di pannelli solari (per 1,04 GW) avviene a terra, integrandosi con le colture sottostanti. Una soluzione che apporta doppi vantaggi, sia per l’attività agricola in sé grazie alla coabitazione col fotovoltaico, sia per necessità di spazi da dedicare alla transizione ecologica: per affrontare in modo efficace la doppia crisi energetica e climatica, oltre ai piccoli impianti distribuiti sono infatti necessari anche quelli più grandi (utility scale) e i terreni non mancano, dato che in Italia esistono oltre 1,2 milioni di ettari di superficie agricola non utilizzata. Lo sviluppo dei sistemi agrofotovoltaici, che consentono di produrre energia elettrica da fotovoltaico e, al tempo stesso, di coltivare i terreni, ha un ruolo cruciale nel percorso di decarbonizzazione del Paese le cui tappe fondamentali sono scandite al 2030 e al 2050.diventa sempre più necessario fare chiarezza sul tema e trovare delle soluzioni per rispondere a queste esigenze. Per questo motivo SunCity ha realizzato un Vademecum sull’agrovoltaico, un documento da scaricare qui in cui risponde ai quesiti più importanti sull’agrovoltaico o agrofotovoltaico per fornire informazioni utili a chi intende adottare questi sistemi.
I vincoli dell’autoconsumo e del fabbisogno energetico
Per richiedere il contributo previsto dal decreto, l’impianto fotovoltaico deve essere di nuova costruzione e con potenza di picco complessiva (espressa in kWp) non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp. Rimane il vincolo dell’autoconsumo: infatti, possono essere ammessi ai contributi previsti dal decreto Parco Agrisolare esclusivamente i progetti di realizzazione di impianti fotovoltaici che produrranno energia elettrica per soddisfare il fabbisogno energetico della azienda agricola (cosiddetti impianti in regime di cessione parziale/autoconsumo).
Come previsto dall’articolo 2, comma 3 del decreto, inoltre, solo le aziende agricole attive nella produzione agricola primaria e quelle che trasformano prodotti agricoli in prodotti alimentari (Tabella 2A dell’Allegato A del Decreto), possono accedere agli aiuti sugli impianti fotovoltaici a condizione che soddisfino il fabbisogno energetico aziendale e la loro capacità produttiva non superi il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica, compreso quello familiare.
Come fare domanda per gli incentivi per il Parco Agrisolare
Le domande di accesso agli incentivi dovranno essere presentate attraverso il portale messo a disposizione dal Gestore dei Servizi energetici S.p.A. accessibile dall’Area clienti. Le domande possono essere presentate dalle ore 12:00 del 27 settembre fino alle ore 12:00 del 27 ottobre 2022. Le agevolazioni verranno concesse mediante una procedura a sportello sino ad esaurimento delle risorse disponibili.
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