Questo articolo costituisce la prima parte di una serie di articoli che ti consentiranno di diventare, in soli 5 step, un vero esperto dei sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici connessi alla rete. Iniziamo a muovere i primi passi e ad addentrarci in questa guida completa e dettagliata rivolta principalmente ai professionisti del settore, ma anche agli utilizzatori finali che vogliono saperne di più sugli accumulatori.
Iniziamo con l’apprendere i principali termini da conoscere su un sistema di accumulo, spiegheremo nel dettaglio cos’è e sul perché conviene installarlo. Procederemo poi con altri articoli, che saranno pubblicati con cadenza bisettimanale, nei quali forniremo delle definizioni più approfondite sui sistemi di storage, scendendo in descrizioni più tecniche su come è strutturato un accumulo e sul suo corretto dimensionamento. Parleremo poi degli incentivi e della normativa italiana che regola il settore, per poi concludere mettendo a confronto i più popolari sistemi di accumulo attualmente presenti sul mercato italiano insieme ad alcuni strumenti (schede tecniche e schede sintetiche con Pro e Contro) al fine di guidare il professionista e l’utente verso la migliore scelta.
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Premessa
Per aumentare l’autoconsumo di elettricità solare generata da un impianto fotovoltaico residenziale una soluzione sempre più interessante è di dotarsi di un sistema di accumulo elettrochimico. Un sistema di batterie consente di stoccare l’energia solare prodotta e non consumata durante il giorno per poterla poi utilizzare quando se avrà bisogno, ad esempio la sera o al mattino presto. Visti i prezzi ancora piuttosto elevati di questa tecnologia è opportuno avere ben chiari alcuni aspetti prima di procedere all’acquisto di questa apparecchiatura, a partire dall’analisi del proprio profilo di consumi.
Alcuni termini da conoscere sui sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici connessi alla rete
- Potenza nominale di un sistema di accumulo: È misurata in W, cioè descrive la potenza generabile da ogni sistema di accumulo messa a disposizione per i carichi elettrici.
- Energia nominale di un sistema di Accumulo: È misurata in Wh (potenza x ore di funzionamento), cioè descrive l’energia generabile da ogni sistema di accumulo messa a disposizione per i carichi elettrici.
- Potenza specifica di una batteria: È misurata in W/kg, cioè descrive la potenza generabile da ogni unità di peso che costituisce il sistema di accumulo.
- Energia specifica di una batteria: È misurata i Wh/kg, cioè l’energia erogabile da ogni unità di peso che costituisce il sistema di accumulo.
- Efficienza energetica di carica/scarica : È misurata in percentuale, rappresenta il rapporto tra l’energia scaricata e l’energia spesa per riportare il sistema di Accumulo nello stato di carica iniziale.
- DoD (Deep of Discharge) o profondit di scarica: È la percentuale massima di energia che si può prelevare dalla batteria.
- EPS (Emergency Power Supply): Funzione che permette l’alimentazione della rete domestica in caso di black.out contempo di reazione <5s.
- UPS (Uninterruptible Power Supply): Funzione che permette l’alimentazione della rete domestica in caso di black.out contempo di reazione <10ms.
- EMS (Energy Management System): Funzione che permette l’accensione e spegnimento in automatico di determinate utenze elettriche al fine di aumentare l’autoconsumo di un impianto fotovoltaico.
Perché installare un sistema di accumulo per impianti fotovoltaici connessi alla rete
Anche se gli incentivi del Conto Energia sono finiti, grazie al calo dei prezzi degli impianti e alle detrazioni fiscali del 50%, il fotovoltaico resta un buon affare e un intervento orientato anche all’efficienza energetica. Si riesce a rientrare dell’investimento in genere in tempi accettabili. L’impianto fotovoltaico ovviamente produce solo quando il sole splende, mentre i consumi elettrici delle famiglie sono spesso concentrati nelle ore serali. Si può tuttavia scambiare energia con la rete, immettendola quando il sistema produce e in casa non si consuma, prelevandola poi quando la radiazione solare non c’è, ma si richiede elettricità. Il meccanismo che consente tutto ciò si chiama “Scambio sul posto”. Va detto però che in questa operazione di “scambio” l’energia perde di valore economico rispetto a quando la si consuma senza farla passare per la rete, utilizzando direttamente quella generata dal proprio impianto fotovoltaico.
Per aumentare decisamente l’elettricità solare autoprodotta una strada interessante è quella di dotarsi di un sistema di energy storage, ossia di un sistema di batterie o accumulo elettrochimico. In genere la percentuale di autoconsumo da un impianto FV è intorno al 30%, ma con l’integrazione di un sistema di batterie può arrivare anche fino all’80%. Oggi la decisione di acquistare un sistema di storage a uso residenziale si basa, come vedremo, ancora su aspetti che esulano dalla convenienza economica dell’investimento. Si è spinti per lo più dall’interesse per l’innovazione tecnologica o per le sue caratteristiche di sostenibilità ambientale ed energetica. Di seguito si elencano i 3 principali motivi per cui si in generale si sceglie di installare un impianto fotovoltaico:
- Autoconsumo: si aumenta il rendimento dell’impianto fotovoltaico massimizzando la quota auto-consumata di energia fino al 80%, ovvero si aumenta l’indipendenza energetica dal gestore dell’energia elettrica al riparo dal costante aumento dei prezzi dell’energia.
- Si utilizza solo energia verde e non energia prodotta da fonti fossili, inoltre si può eliminare la bolletta del gas.
- Innovazione tecnologica: oltre all’innovazione dello storage, attraverso le innovative funzioni EMS (Energy Management System) è possibile aumentare la quota di autoconsumo.
Che cosa è un sistema di accumulo per impianti fotovoltaici connessi alla rete
I sistemi di accumulo (o storage) gestiscono in modo automatico e intelligente tutti i flussi di energia, cioè capiscono dove indirizzare l’energia in maniera istantanea sia dal punto di vista energetico che valutando quello economico. Se l’impianto è connesso con la rete basta semplicemente collegare un altro inverter all’incirca della stessa potenza dell’inverter fotovoltaico che già è esistente, e va fatto un adeguamento della connessione. Però è necessario che questo sistema si interfacci bene, più che con l’inverter esistente, con tutti i flussi energia. Se sto ad esempio producendo più elettricità solare di quella che consumo in quel momento, e che normalmente si direzionerebbe verso la rete, il mio sistema deve capire che deve prelevare questa fino a quando le batterie non si sono caricate. Poi molto dipenderà dalla configurazione dell’impianto esistente.
Introducendo l’accumulo, infine, è bene sempre monitorare il proprio impianto elettrico, normalmente trascurato, così come l’impianto fotovoltaico.
Nella Seconda Parte illustreremo le definizioni di un sistema di accumulo per impianti fotovoltaici connessi alla rete secondo la normativa italiana e daremo alcune nozioni tecniche di sistema di accumulo per impianti fotovoltaici connessi alla rete e dei suoi componenti.
Non perdere l’appuntamento con il prossimo articolo che sarà pubblicato in data 19/10/2018, ma se non vuoi aspettare richiedi una copia cartacea e/o digitale della nostra guida completa iscrivendoti al nostro SUN STORAGE MASTER TOUR che si terrà a Roma il prossimo 12 ottobre.
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Bibliografia
Sistemi di accumulo elettrochimico: prospettive e opportunità a cura di RSE – ANIE Energia
Le opportunità che l’installazione di un sistema di accumulo elettrochimico è in grado di offrire agli operatori e al sistema elettrico, analizzandone vantaggi e criticità (maggio 2017 – pp. 130).
Energy Storage Report a cura di Energy Strategy Group – Politecnico di Milano
Le applicazioni e il potenziale di mercato delle soluzioni di storage in Italia: dall’accumulo di energia alla fornitura di servizi in rete (novembre 2016 – pp. 230).
SunSim 8.0
Lo Studio Tecnico Groppi ha sviluppato un software (SunSim 8.0) che si propone come metodo semplice, veloce e intuitivo per stimare la radiazione solare raccolta da un impianto solare fotovoltaico. Disponibile anche SunSim Storage.
Accumulo e controllo dei carichi nelle abitazioni con impianto FV Francesco Groppi
La differenza di valore economico tra l’energia prelevata e quella ceduta alla rete richiede di aumentare l’autoconsumo. Tra le soluzioni c’è l’accumulo, ma la natura discontinua dei carichi elettrici domestici e il carattere di stagionalità della fonte solare non giustifica sempre il loro utilizzo.
Sistema di accumulo – Regole tecniche GSE (15/6/2017)
Delibera 574/2014
Schede tecniche dei produttori
Altre fonti e testi utilizzati
Articoli pubblicati su QualEnergia.it a cura di Leonardo Berlen, Giulio Meneghello e Luca Re.