Caro energia, Italia Solare: “no incentivi ma un quadro di regole semplici per il fotovoltaico”

30, Nov 2022 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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Contro il caro energia va “prestata adeguata attenzione al fotovoltaico, che non ha bisogno di particolari sostegni economici, di cui invece, a causa della crisi e delle ridotte liquidità, potrebbero avere necessità famiglie e imprese che si dotano degli impianti.. ciò che è invece indispensabile è un quadro di regole completo, semplice e stabile”. Questo l’appello di Italia Solare, l’associazione italiana più rappresentativa della filiera italiana dell’energia da fotovoltaico, in una lettera a firma del Presidente Paolo Maria Rocco Viscontini, indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy e per conoscenza al Presidente del Consiglio, che chiede dunque che per contrastare il rialzo dei prezzi dell’energia si cessi con interventi a pioggia finalizzati solo a ridurre la spesa energetica.

“Sarebbe invece più utile – spiega l’associazione – abbattere la spesa energetica solo ai più bisognosi, utilizzando le risorse così liberate per favorire soluzioni strutturali contro il caro-energia, come l’installazione di impianti fotovoltaici e la fornitura di energia da fotovoltaico”.

Il fotovoltaico – si legge nella lettera, “grazie alla drastica riduzione dei costi, può fornire energia a costi competitivi valorizzando l’irraggiamento solare, ampiamente diffuso nel nostro Paese, concorrendo quindi agli obiettivi di sicurezza energetica, accessibilità dei costi e riduzione delle emissioni. In particolare, l‘utilità del fotovoltaico ai fini della disponibilità di elettricità a costi contenuti e non dipendenti dai prezzi del gas è ben sperimentata dalle decine di migliaia di famiglie, imprese, aziende agricole ed enti locali che si sono dotate di impianti per l’autoconsumo o che hanno concluso contratti di fornitura di energia da fotovoltaico”.

Italia Solare, che annovera circa 1200 associati – a cui corrispondono circa 20 mila occupati e oltre 15 miliardi di fatturato – afferma che “poco si è fatto per accelerare la diffusione del fotovoltaico, e anzi sono state introdotte norme punitive, anche per migliaia di piccole e medie imprese e aziende agricole e oltre 1200 comuni dotatisi di impianti fotovoltaici, che sono ora costretti a cedere le eccedenze di energia prodotta a un prezzo, stabilito dal precedente governo, pari a circa 1/5 di quello a cui la riacquistano: un trattamento ben peggiore rispetto a quello riservato agli operatori delle fonti fossili”.

Nell’attuale momento poco favorevole, “nonostante i documenti programmatici nazionali, condivisi con la Commissione Europea, prevedano in media l’installazione di 8-10 GW/anno, si procede a un ritmo di circa 4-5 volte inferiore, trascurando anche il fatto che questo settore può concorrere in modo importante a nuove opportunità di lavoro qualificato e stabile”.

Tre le priorità per gli operatori del settore:

  1. agevolare la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, in particolare in autoconsumo, e le comunità energetiche, sia completando il quadro normativo, sia valutando misure di sostegno alle imprese produttive che si dotano degli impianti;
  2. facilitare il trasferimento ai consumatori dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici (e più in generale rinnovabili) già in esercizio poiché risulta essere la più economica;
  3. applicare in modo equo e non discriminatorio il regolamento (UE) 2022/1854 del Consiglio del 6 ottobre 2022 relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell’energia, correggendo le storture generate da alcune disposizioni introdotte dal precedente governo. In particolare, i ricavi di mercato dei produttori ottenuti dalla produzione di energia elettrica siano limitati a un tetto massimo di 180 €/ MWh nel periodo 1° dicembre 2022 – 30 giugno 2023. Italia Solare a tal proposito manifesta forte preoccupazione sul provvedimento, inserito nella legge di bilancio, appena annunciato, che esclude dall’applicazione del cap degli impianti fotovoltaici incentivati. Si continua a non capire che gli impianti incentivati con il Conto Energia sono costati da 4 a 7 volte di più degli impianti attuali, mentre per la maggior parte degli impianti la somma incentivo + cessione energia, a causa del price cap a circa 60 euro/MWh, è compresa tra i 210 e i 310 euro/MWh, neanche 2 volte il price cap attualmente previsto nella legge di bilancio.

Inoltre, l’associazione sottolinea l’urgenza di una adeguata soluzione alla problematica della cessione del credito associata ai bonus edilizi che coinvolge numerosissime imprese del fotovoltaico.

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