I vantaggi dell’Agrivoltaico e della combinazione di rinnovabili e agricoltura con SunCity

31, Gen 2024 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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I vantaggi (che approfondiamo qui) dell’agrivoltaico, ovvero della combinazione di rinnovabili e agricoltura rappresentano l’opportunità di approvvigionamento energetico numero uno per lagricoltura senza spreco di suolo. Sotto i pannelli solari possono crescere infatti le colture: i vantaggi dell’agrivoltaico, chiamato anche agrovoltaico o agrofotovoltaico, per l’ambiente, l’agricoltura e la produzione di energia rinnovabile sono numerosi e noti a SunCity che ne ha compreso il potenziale già da tempo. 

L’integrazione tra attività agricola e produzione elettrica nell’agrovoltaico avanzato è iniziata nel 2023 grazie alla partnership tra SunCity e AKREN per lo sviluppo, la progettazione e la realizzazione di impianti agrovoltaici in tutta Italia. Il progetto rappresenta una svolta energetica importante per il mondo dell’agricoltura SunCity, specialista del tetto fotovoltaico, è partner tecnologico di Akren, società specializzata nell’innovazione in ambito agronomico, per massimizzare la sinergia tra il settore agricolo e quello energetico producendo energia elettrica pulita, senza ridurre la superficie coltivabile.

L’integrazione tra AI, IoT, fotovoltaico e agricoltura rappresenta una svolta particolarmente interessante per la decarbonizzazione del nostro sistema energetico, ma anche per la sostenibilità del sistema agricolo e la redditività a lungo termine di piccole e medie aziende del settore che devono essere protagoniste di questa rivoluzione. O per stimolare il recupero di terreni agricoli abbandonati.

Per questo motivo SunCity ha realizzato un Vademecum sullagrovoltaico, un documento da scaricare qui in cui risponde ai quesiti più importanti sullagrovoltaico o agrofotovoltaico per fornire informazioni utili a chi intende adottare questi sistemi.

Che cos’è l’agrivoltaico?

Lagrivoltaico non è il comune fotovoltaico su suolo agricolo, ma un sistema in cui luso agricolo è coniugato con la produzione di energia e quest’ultima non va a discapito dell’attività agricola ma al contrario la supporta e la ottimizza.

Mentre il concetto è apparso per la prima volta nel 1981, ci sono voluti diversi decenni per coniare la parola “agrivoltaico ” e comprendere appieno i suoi numerosi vantaggi.

L’agrivoltaico consiste quindi nell’unire agricoltura e produzione di energia rinnovabile, ad esempio pannelli solari e colture sulla stessa area di terreno. I sistemi di supporto fissi sollevano i pannelli solari di circa cinque metri dal suolo, consentendo alle macchine agricole di accedere alle colture sottostanti. Altre soluzioni includono serre solari o moduli fotovoltaici installati tra le file di colture.

Quali sono i vantaggi dell’agrivoltaico?

Massimizza il potenziale dell’energia solare supportando la competitività delle aziende agricola e rivalorizzando terreni marginali o abbandonati. Infatti, gli agricoltori possono rifinanziare le proprie attività rilanciandole economicamente, aumentando la produttività e utilizzando un sostegno economico utile a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Hanno inoltre la possibilità di sviluppare nuove competenze professionali e nuovi servizi grazie alla collaborazione con il partner energetico (ad esempio lavaggio moduli, guardiania, ecc.).

Migliora alcune colture. Anche se non tutte le colture hanno le stesse esigenze climatiche, i moduli agrivoltaici possono agire come barriera contro l’eccessiva radiazione solare, il calore, la siccità o le forti piogge. Questo fornisce una protezione indispensabile alle colture durante stagioni estremamente calde o piovose, consentendo loro di crescere indisturbate dai cambiamenti stagionali. Inoltre, l’ombra creata dai pannelli aiuta a mantenere il suolo umido per più tempo, fornendo alle piante l’approvvigionamento idrico ottimale.

Aumenta la produttività del terreno. Coltivare colture e produrre energia rinnovabile contemporaneamente significa che gli agricoltori possono aumentare i loro profitti, un fattore sempre più cruciale alla luce della crescita mondiale dell’energia solare fotovoltaica. Secondo i dati dell’Agenzia internazionale dell’energia rinnovabile (IRENA), nel 2021 la capacità di generazione PV globale è aumentata del 19% rispetto all’anno precedente, raggiungendo una capacità cumulativa totale di 843.086 MW in tutto il mondo.

Ha un impatto positivo sull’ambiente. L’agrivoltaico permette di generare elettricità e favorisce uno sviluppo più forte nelle aree rurali. Non solo, ma questa tendenza sempre più diffusa aiuta ad arricchire la comunità grazie all’attività commerciale ad essa associata (accesso, costruzione, riparazione, ecc.) contribuendo alla conservazione e al miglioramento dell’ecosistema.

La potenza agrivoltaica installata in tutto il mondo ha avuto una crescita enorme negli ultimi anni, e sempre più paesi si stanno unendo a questa tendenza. Solo 5 MW di PV sono stati installati in tutto il mondo nel 2012, mentre la capacità ha superato i 2,9 GW nel 2020.

Oggi, vediamo sempre più progetti PV in paesi come Germania, Italia, Stati Uniti e Giappone. Questi progetti dimostrano ancora una volta che non solo la coesistenza di energie rinnovabili e agricoltura è possibile, ma che sono davvero tanti i vantaggi dell’agrivoltaico per entrambi i settori.

Quali sono gli incentivi per l’Agrivoltaico?

Lo sviluppo dei sistemi agrofotovotaici, che consentono di produrre energia elettrica da fotovoltaico e, al tempo stesso, di coltivare i terreni, ha un ruolo cruciale nel percorso di decarbonizzazione del Paese.

Per poter raggiungere i target europei previsti per il 2030 e 2050, il Governo intende contribuire agli stessi anche mediante il PNRR Italiano, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e nello specifico mediante la Missione 2 – Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, la quale assegna all’agricoltura un ruolo fondamentale nel percorso della cosiddetta transizione energetica, incentivando una sana sinergia tra il settore primario e quello energetico.

A dicembre 2023 Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto ha firmato e trasmesso alla Corte dei Conti il Decreto del MASE con nuovi incentivi per l’Agrivoltaico e incentiva la diffusione dell’agrivoltaico innovativo. Con il provvedimento, su cui già c’è stato il ‘via libera’ della Commissione europea, ci si pone l’obiettivo di installare almeno 1,04 gigawatt di sistemi agrivoltaici avanzati entro il 30 giugno del 2026, attraverso due misure: la concessione, a valere sui fondi PNRR, di un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante sulla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.

Il Decreto punta alla promozione di soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza, in cui possono coesistere più usi del suolo: una produzione di energia, dunque, pienamente compatibile con le attività agricole, che ne migliora la redditività, promuovendo il recupero dei terreni per usi produttivi. Il contributo in conto capitale è finanziato attraverso l’investimento del PNRR, pari a oltre un miliardo di euro, mentre per la tariffa incentivante si stima un importo annuo di 21 milioni di euro, a valere sugli oneri di sistema.

Per garantire il più ampio accesso dell’imprenditoria agricola ai benefici promossi, si è stabilito di destinare un contingente di 300 MW al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 megawatt, con accesso tramite registri. Un secondo contingente di 740 MW è invece dedicato sia al comparto agricolo che alle associazioni temporanee di imprese, che includano almeno un soggetto del comparto agricolo, con accesso tramite la partecipazione a procedure competitive per impianti di qualsiasi potenza.

Gestore della misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il GSE (Gestore Servizi Energetici). Le istanze di partecipazione alle procedure per l’accesso agli incentivi sono inviate al GSE esclusivamente tramite il sito www.gse.it, secondo modelli definiti nelle regole operative di cui all’articolo 12, allegando:
a) l’offerta di riduzione della tariffa di riferimento;
b) la documentazione necessaria a comprovare il rispetto dei requisiti di cui all’articolo 5, commi 3 e 4;
c) la documentazione necessaria a comprovare il rispetto del criterio di priorità di cui al successivo
comma 5, lettera a).

Il GSE, nei limiti dei contingenti disponibili, forma una graduatoria che tenga conto del ribasso percentualmente offerto rispetto alla tariffa di riferimento.
L’inserimento in posizione utile nelle graduatorie costituisce impegno al riconoscimento della tariffa spettante e del contributo in conto capitale.

Gli impianti risultanti in posizione utile nelle relative graduatorie entrano in esercizio entro diciotto mesi a decorrere dalla data di comunicazione dell’esito della procedura e comunque non oltre il 30 giugno 2026.

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