Incentivi Agrivoltaico: sono stati approvati dall’UE il 10 novembre 2023 i fondi PNRR di 1,7 miliardi di euro messi a disposizione in parte attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) per sostenere gli impianti agrivoltaici.
La misura rientra nella strategia italiana di riduzione delle emissioni di gas serra e di aumento della quota di energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi strategici dell’UE relativi al Green Deal.
Obiettivo dell’intervento, previsto dal PNRR, è installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026. Inoltre, verranno premiate, nello specifico, soluzioni costruttive innovative prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.
Gli incentivi saranno assegnati dal MASE attraverso un bando apposito che sarà pubblicato a breve e gestiti per l’accesso al meccanismo incentivante dal Gestore Servizi Energetici (GSE).
Quali sono gli Incentivi Agrivoltaico PNRR
Gli incentivi, che dureranno fino al 31 dicembre 2024, sostengono la costruzione e l’esercizio in Italia di nuovi impianti agrivoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1300 GWh/anno. Gli impianti agrivoltaici consentono infatti di utilizzare contemporaneamente il terreno sia per produrre energia fotovoltaica attraverso l’installazione di pannelli solari sia per svolgere attività agricole.
Nell’ambito del regime, gli aiuti saranno concessi ai produttori agricoli, cumulativamente, sotto forma di:
- sovvenzioni agli investimenti, con un budget totale di 1,1 miliardi di euro, che copriranno fino al 40% delle spese ammissibili; e
- tariffe di incentivazione calcolate sulla quantità di energia elettrica prodotta e immessa in rete, con un budget stimato di 560 milioni di euro, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 anni. Queste tariffe saranno determinate attraverso un processo di gara con la regola del pay-as-bid e assumeranno la forma di contratti bidirezionali per differenza. L’incentivo coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti e i prezzi dell’energia. In caso di prezzi elevati dell’energia, è previsto un meccanismo di recupero che prevede la restituzione di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.
Ad essere sostenute saranno in particolare soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.
In sostanza quindi:
- un contributo a fondo perduto nella misura massima del 40% dei costi ammissibili
- una tariffa a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete.
Incentivi Agrivoltaico PNRR: chi sono i soggetti beneficiari
I beneficiari sono:
-agricoltori e imprenditori agricoli, che possono partecipare sia come individui, sia sotto forma di società o cooperative agricole. Inoltre, sono ammesse associazioni temporanee di imprese
-associazioni temporanee di imprese composte da due o più imprenditori agricoli e/o società agricole o da almeno un soggetto operante nel settore agricolo.
Non sono ammissibili le imprese in difficoltà finanziaria e i soggetti che sono esonerati dalla tenuta di una contabilità IVA aventi un volume d’affari annuo inferiore a 7.000 euro.
Per quanto riguarda i contingenti di potenza:
-il primo contingente, con una capacità di 300 MW, è destinato esclusivamente al settore agricolo e riguarda impianti con una potenza massima di 1 MW;
-il secondo contingente riguarda impianti di qualsiasi potenza ed è aperto anche alle associazioni temporanee di imprese che includano almeno un soggetto del settore agricolo
I progetti saranno selezionati attraverso un processo di gara, in cui i beneficiari si contenderanno l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per portare avanti un singolo progetto. Per poter beneficiare del sistema, i beneficiari devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026.
Quali sono i requisiti
Quindi i requisiti sono i seguenti:
- Superficie minima destinata all’attività agricola pari almeno al 70% dell’appezzamento oggetto di intervento;
- Superficie complessiva dei moduli fotovoltaici rispetto alla superficie totale occupata dal sistema agrivoltaico (LAOR) non superiore al 40%.
- L’altezza minima dei pannelli solari rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole nella parte sottostante.
- Garanzia di continuità dell’attività agricola e/o pastorale.
- Monitoraggio di microclima, risparmio idrico, recupero della fertilità del suolo, resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività del terreno per i diversi tipi di colture
Elemento fondamentale della misura, per garantire la realizzazione di progetti che generino benefici concorrenti agricoltura/energia e valutarne gli effetti nel tempo è infatti il sistema di monitoraggio: è previsto infatti che queste installazioni garantiscano la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante l’impianto per tutto il periodo di vita utile degli impianti e che siano monitorati il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.
Cosa ha stabilito la Direttiva UE sulle Rinnovabili
La direttiva sulle energie rinnovabili del 2018 ha stabilito un obiettivo vincolante per l’energia rinnovabile in tutta l’UE di almeno il 32% entro il 2030. Con la comunicazione sul Green Deal europeo del 2019, la Commissione ha rafforzato le proprie ambizioni climatiche, fissando l’obiettivo di non avere emissioni nette di gas serra nel 2050. La legge europea sul clima recentemente adottata, che sancisce l’obiettivo di neutralità climatica al 2050 e introduce l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, ha posto le basi per le proposte legislative “fit for 55” adottate dalla Commissione il 14 luglio 2021. Tra queste proposte, la Commissione ha presentato emendamenti alla Direttiva sulle energie rinnovabili e alla Direttiva sull’efficienza energetica con obiettivi annuali vincolanti più ambiziosi per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e ridurre il consumo di energia a livello UE.
Agrovoltaico: il Vademecum di SunCity
L’agrovoltaico rappresenta quindi l’opportunità di approvvigionamento energetico numero uno per l’agricoltura senza spreco di suolo. L’agrovoltaico (e i suoi vantaggi che approfondiamo qui ) infatti non è il comune fotovoltaico su suolo agricolo, ma un sistema in cui l’uso agricolo è coniugato con la produzione di energia e quest’ultima non va a discapito dell’attività agricola ma al contrario la supporta e la ottimizza.
L’integrazione tra AI, IoT, fotovoltaico e agricoltura rappresenta una svolta particolarmente interessante per la decarbonizzazione del nostro sistema energetico, ma anche per la sostenibilità del sistema agricolo e la redditività a lungo termine di piccole e medie aziende del settore che devono essere protagoniste di questa rivoluzione. O per stimolare il recupero di terreni agricoli abbandonati.
Per questo motivo SunCity ha realizzato un Vademecum sull’agrovoltaico, un documento da scaricare qui in cui risponde ai quesiti più importanti sull’agrovoltaico o agrofotovoltaico per fornire informazioni utili a chi intende adottare questi sistemi.
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