Rinnovabili, FER e mercato elettrico in crescita, ma trend non allineato al 2030

28, Dic 2022 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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Sebbene dall’ultimo aggiornamento del report “OSSERVATORIO FER” di ANIE Rinnovabili, che presenta il trend delle installazioni di impianti a fonte rinnovabile in Italia registrati dal sistema Gaudì di Terna, emerga come sia positiva la continua crescita delle installazioni di impianti FER, ANIE Rinnovabili sottolinea che il trend incrementale non è allineato agli obiettivi del 2030.

La principale criticità sta negli iter autorizzativi e nel disegnare un quadro normativo e regolatorio di medio/lungo termine, aspetti che l’Associazione ha segnalato in tante occasioni.

L’analisi congiunturale rileva, facendo un confronto tra il 3° trimestre del 2022 (Q3 2022) e il 2° trimestre (Q2 2022), che il fotovoltaico ha conseguito un decremento del -19%, l’idroelettrico del -41%, mentre l’eolico un incremento del +129%. Complessivamente nel Q3 2022 le FER raggiungono un risultato positivo del +3%.

Fotovoltaico: crescono gli impianti inferiori a 1 MW, diminuiscono quelli superiori a 1 MW

Per quanto riguarda il fotovoltaico, nel 3° trimestre 2022, rispetto al 2° trimestre 2022, si registra un leggero incremento di potenza installata per tutte le taglie inferiori ad 1 MW e un forte decremento per gli impianti con taglia di potenza superiore ad 1 MW (26 MW vs 252 MW, -90%). La genesi di quest’ultimo dato è da ricondurre alle lunghe tempistiche autorizzative ed alle valutazioni paesaggistiche delle sovraintendenze sovente non favorevoli. Analoga problematica è riconducibile agli altri comparti delle fonti rinnovabili elettriche.

Prosegue comunque nel complesso la crescita del fotovoltaico con 1.572 MW di potenza connessa al 30 settembre 2022.

Le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 39% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 35% ed infine quelle sopra 1 MW il 25%. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati al 3° trimestre sono 42, di cui 7 nel 3° trimestre (per una potenza complessiva di 26 MW). Tra questi ultimi, nessuno supera i 10 MW di potenza. Complessivamente sono stati connessi alla rete da gennaio a settembre 2022 oltre 126.500 impianti.

Analizzando nel dettaglio le variazioni tendenziali (2022 vs 2021), nei mesi del 3° trimestre si è registrato un incremento di potenza installata rispettivamente del +92%, +147% e +99%. La media mensile del 3° trimestre 2022 si attesta a 170 MW, in netta crescita rispetto agli 81 MW del 3° trimestre 2021.

Le regioni che, nel periodo gennaio-settembre 2022, hanno avuto l’incremento maggiore di nuova potenza installata, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono Sardegna (+712%) e Valle d’Aosta (+1.279%). Da sottolineare che tutte le regioni fanno registrare un andamento positivo. Tuttavia, per valore assoluto si sono contraddistinte le Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia e Veneto rispettivamente con 242, 175, 171 e 164 MW.

Il comparto ha superato la soglia dei 24 GW di potenza in esercizio.

Il problema degli iter autorizzativi

Riguardo gli iter autorizzativi, benché sia un gran risultato quello recentemente comunicato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), vale a dire i pareri VIA favorevoli per 7,1 GW, l’Associazione evidenzia che, per il completamento del procedimento di VIA, occorre acquisire anche la valutazione del Ministero della cultura (MIC), il cui parere è sovente contrapposto a quello del MASE. Inoltre, per la costruzione e l’esercizio degli impianti dopo il parere di VIA in sede statale (a cui sono sottoposti i progetti fotovoltaici di potenza ≥ 10 MW ed i progetti eolici di potenza ≥ 30 MW) occorre conseguire il parere dell’Autorizzazione Unica, la cui valutazione, posta in campo agli enti regionali, provinciali, comunali e locali, rischia di vanificare gli sforzi del MASE, del MIC e dei proponenti dei progetti. Inoltre, ANIE Rinnovabili segnala che molti progetti protocollati al MASE (ex MITE) sono da diversi mesi nella fase di “verifica amministrativa” prima di accedere alla fase di “istruttoria” da parte di una delle due Commissioni VIA, malgrado la legge preveda per la prima fase una durata di qualche settimana; l’auspicio di ANIE Rinnovabili è che il recente provvedimento legislativo per l’incremento dei membri della Commissione VIA PNRR/PNIEC permetta di recuperare il ritardo accumulato. Infine, si evidenzia la necessità di coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali: in assenza di una continuità nel rilascio dei pareri autorizzativi il potenziale degli stessi strumenti messi in campo per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, come ad es. i bandi GSE del DM FER 2019, risulta inespresso.

Per quanto concerne il quadro normativo e regolatorio, l’Associazione rimarca le nefaste conseguenze degli stop and go normativi, che evidenziano la carenza di pianificazione a lungo termine. Un esempio eclatante sono i diversi provvedimenti che nel corso del 2022 hanno modificato le regole per la cessione del credito delle detrazioni fiscali, bloccando il mercato e mettendo a rischio di sopravvivenza le imprese. Più in generale si rileva la difficoltà nell’emanare i provvedimenti attuativi nelle tempistiche stabilite per legge; tali ritardi si ripercuotono sull’andamento del settore, come ad esempio il decreto ministeriale sulle comunità energetiche, la cui pubblicazione era prevista sei mesi fa. Di fatto in attesa del provvedimento tutti hanno rallentato le iniziative, malgrado sia in vigore la normativa “sperimentale”, che però per certi aspetti è molto limitante (si pensi alla soglia massima della potenza dell’impianto FER oppure al perimetro della cabina secondaria).

In aggiunta a quanto riportato sopra, dall’analisi dell’Osservatorio Normativo elaborato da ANIE Rinnovabili, che ha lo scopo di monitorare l’avanzamento dei lavori relativo a 39 provvedimenti attuativi previsti dai decreti legislativi di recepimento delle direttive europee sulle fonti rinnovabili e sul mercato elettrico e impattanti sul settore delle fonti rinnovabili elettriche, emerge che sono scadute le tempistiche di attuazione di 36 provvedimenti monitorati e solo 5 di questi sono stati pubblicati.

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