Fotovoltaico, Italia Solare: il problema sono le mancate autorizzazioni, non la scarsità di pannelli

29, Ago 2022 | NEWS DAL MONDO SUNCITY, Efficienza energetica

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Italia Solare ha risposto al Ministro Roberto Cingolani che “il problema del fotovoltaico non è la scarsità di pannelli, ma le mancate autorizzazioni della Commissione VIA, ostacolate anche da chi si oppone alle installazioni a terra, e l’inaffidabilità del quadro normativo” in merito all’affermazione del Ministro chele energie rinnovabili in Italia hanno avuto una massiccia accelerazione: nei primi sei mesi del 2022 abbiamo avuto richieste di connessioni per nuove stazioni di produzione da rinnovabili per 9 GW. Ora il fattore limitante non è l’investimento, ma la carenza di pannelli solari e di materie prime”.

Italia Solare ha precisato che ai fini dell’esame dello sviluppo delle rinnovabili, non vanno considerate come riferimento le richieste di connessione, ma piuttosto la potenza fotovoltaica entrata in esercizio, dato periodicamente fornito dalla stessa Terna. I dati appena pubblicati da Terna mostrano, infatti, che nei primi 6 mesi dell’anno è stata installata una potenza fotovoltaica totale di 1.012 MWp. “È un dato in crescita rispetto all’anno scorso ma ancora evidentemente insufficiente – commenta Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare – in quanto dovremmo installare almeno 7-8 GWp all’anno per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che, è bene rimarcarlo, implicano anche una rapida e ora più che mai necessaria riduzione dell’uso del gas”.

L’associazione è consapevole degli sforzi che si stanno facendo con la Commissione VIA nazionale, ma è un dato di fatto che a un anno dal suo insediamento non risulta autorizzato neanche un impianto. Giusto, inoltre, precisare che l’ottenimento della VIA nazionale non consente ancora l’inizio dei lavori, in quanto a seguire serve l’Autorizzazione Unica.

Il Piano rinnovabili del settore elettrico italiano elaborato e concordato con il Ministero della Transizione Ecologica in coerenza con gli obiettivi del REPowerEU, prevede di andare oltre il raddoppio della quota rinnovabile nel mix elettrico nel 2030, quindi arrivando all’84% rispetto al 41% di oggi. Per farlo è necessario installare in Italia 85 nuovi GW di energie rinnovabili e 80 GWh di nuovi sistemi di accumulo di grande taglia secondo il Technology Watch, lo strumento avviato da Elettricità Futura con l’obiettivo di monitorare le tendenze tecnologiche globali che stanno innovando l’energia.

Draghi nel suo ultimo intervento in Senato ha parlato di almeno 70 GW di nuove rinnovabili da installare entro il 2030. Invece, a causa di semplificazioni incomplete a volte contraddittorie, siamo molto lontani dal rispettare il ritmo necessario. 70 GW di rinnovabili non si creano con la bacchetta magica. Anche per questo non è pensabile perdere i mesi che ci separano dalla formazione di un nuovo governo” afferma il presidente del Coordinamento FREE, Livio De Santoli. Nel solco delle indicazioni del Presidente della Repubblica, è indispensabile che il Governo emani tutti i decreti attuativi che come dire “sono rimasti appesi”. – prosegue Livio de Santoli – A partire dal Decreto Biometano pronto da mesi, e per cui ci risulta sia arrivato anche l’ok europeo; quelli sulle comunità energetiche per cui è indispensabile l’accelerazione delle relative deliberazioni dell’ARERA , cui dovranno seguire immediatamente i bandi del MITE per i piccoli comuni come è stato di recente richiesto con forza da oltre 100 associazioni di imprese e del terzo settore in una appello pubblicato dal quotidiano Avvenire; non si dovranno fermare poi le aste per eolico e fotovoltaico che sino adesso hanno avuto scarso successo a causa dell’aumento dei costi della tecnologia che non sono stati aggiornati come base d’asta, ma che oggi potrebbero suscitare qualche interesse in più da parte delle aziende perché finalmente qualche semplificazione, seppur in ritardo e incompleta, è finalmente arrivata e perché garantirebbero comunque costi dell’energia molto più bassi. Poi ci sono tanti altri provvedimenti che rischiano: la definizione di aree idonee, che per l’eolico non sono individuabili su base della risorsa da parte della pubblica amministrazione, l’agrivoltaico (cui il relativo provvedimento è “in consultazione”, FER2 (che si attende da anni) sulle “rinnovabili innovative”. Non ci dimentichiamo poi dei molti GW di autorizzazioni pronte e bloccate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che potrebbero essere sbloccate con un semplice intervento di approvazione da parte del Consiglio dei Ministri. Riteniamo inoltre urgente una campagna per promuovere l’efficienza energetica nei diversi settori, per cui già esistono fondi disponibili come quelli del Piano di informazione e formazione del D.lgs. 102/2014 al fine di mitigare gli effetti del caro energia e ridurre il rischio di disponibilità dei combustibili”.

Nel frattempo, scrive Italia Solare, fortunatamente, si registrano numeri crescenti di nuove autorizzazioni, che non arrivano dalla Commissione VIA nazionale ma dall’ottenimento di VIA regionali seguite dalle AU. Si tratta di circa 5,5 GW di progetti presentati agli organi competenti anche diversi anni fa. A questi riteniamo si debbano aggiungere i tanti impianti in corso di sviluppo tramite PAS e DILA, molti dei quali resi possibili dall’approvazione della “Solar Belt”, che purtroppo a oggi non possono essere puntualmente contabilizzati.

“Le realizzazioni in corso o quelle terminate – precisa nella lettera il Presidente Rocco Viscontini – non riflettono però ancora le potenze già autorizzate. Il motivo non è nella mancanza dei moduli, come erroneamente affermato dal ministro, visto che possono arrivare in tutte le quantità necessarie se gli acquisti sono programmati con i consueti 4-5 mesi di preavviso, bensì nel clima di sfiducia generato dall’approvazione dell’art. 15bis che prevede il prelievo dei cosiddetti extra-profitti”.

Da un lato, si legge nella missiva al Ministro, non sono ancora disponibili provvedimenti che prevedano una garanzia di prezzo di vendita per un periodo prolungato (a oggi il DM Fer1 è terminato e non si sa ancora nulla sul prosieguo) e dall’altro, per chi potrebbe essere interessato ad andare “merchant”, quindi affidandosi al mercato, sussiste il grande dubbio degli interventi governativi che arbitrariamente decidono qual è il prezzo “equo” di vendita dell’energia (tra l’altro non facendo altrettanto con le altre fonti energetiche, che sono pure quelle che hanno generato la grande crisi attuale: l’utile netto della semestrale di ENI, pari a 7,1 miliardi di euro, ben 6 volte l’utile dello stesso periodo dell’anno precedente, è piuttosto eloquente..).

Una ulteriore e significativa ragione della ancora troppo lenta crescita del fotovoltaico, precisa l’associazione nella sua lettera, è data dall’incompletezza del quadro di riferimento, sia per la ancora insufficiente (spesso perché mal concertata con provvedimenti esistenti) semplificazione delle procedure autorizzative, sia per la mancata individuazione delle aree idonee e delle misure di sostegno. ritiene che sia arrivato il momento, sebbene nella fase conclusiva dell’attuale legislatura, di recuperare sbloccando il Decreto sulle aree idonee, da cui dipende la ripartenza di tanti iter autorizzativi: entro lo scorso 30 giugno era atteso il Decreto del MiTE con i criteri che le Regioni dovranno utilizzare per definire le aree idonee entro dicembre 2022.

Italia Solare rileva inoltre la pericolosità dei messaggi forniti dal recente studio di ISPRA (ente vigilato dal MITE) sul consumo del suolo, che addebitando, ancora una volta ed erroneamente, al fotovoltaico a terra la perdita di permeabilità del suolo e citando superfici occupate previste senza riferimenti comparativi sulla reale incidenza rispetto alle superfici disponibili, pure ignorando la realtà dell’agrivoltaico, contribuisce in modo sostanziale a creare un clima di paura e sfiducia verso la fonte energetica rinnovabile che più di tutte potrà condurre l’Italia e non solo fuori dalla dipendenza dalle fonti fossili.

“Signor Ministro – conclude l’associazione – ci permettiamo di invitare Lei, i Suoi uffici e gli organismi vigilati dal Suo Ministero a una comunicazione sulle fonti rinnovabili più adeguata a diffondere una effettiva e corretta conoscenza sullo stato di sviluppo, sulle prospettive, sui vantaggi e anche sugli effetti collaterali associati allo sviluppo delle fonti rinnovabili e del fotovoltaico in particolare”.

A tal proposito, ricorda Italia Solare, “ogni circa 4 GWp di fotovoltaico si risparmia un miliardo di metri cubi di gas. L’obiettivo dei 7-8 GWp/anno è raggiungibile: significherebbe anche ridurre la dipendenza del gas al passo di 2 miliardi di metri cubi/anno”.

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