Crisi energia: la misura sugli extraprofitti è “iniqua”

27, Mag 2022 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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La crisi dell’energia ha comportato, oltre a un vertiginoso aumento dei prezzi del gas e di conseguenza delle bollette, nell’ultima misura stabilita dal decreto Legge Aiuti con la misura sugli extraprofitti che passa al 25% a carico delle società energetiche, che le principali associazioni che rappresentano il mondo dell’energia in Italia, segnalano come “una misura iniqua e punitiva che, oltretutto, crea un segnale fortemente negativo rispetto alla transizione energetica ed alle tecnologie rinnovabili”.

È questa infatti la posizione espressa da Utilitalia, Elettricità Futura, ANEV, Aiget ed Energia Libera alla luce del prospettato aumento del prelievo dal 10 al 25%. Per le associazioni l’intervento sugli extraprofitti, così come è stato concepito già nel cosiddetto Decreto Taglia prezzi attualmente all’esame del Senato, finisce per impattare sui ricavi, con ricadute irragionevoli ed estremamente pesanti sugli utili ordinari e la capacità di investimento delle aziende. In questo modo, oltre a quello economico, si genera un danno reputazionale per il sistema Paese agli occhi degli investitori, soprattutto esteri per l’assoluta e perdurante incertezza regolatoria.

Utilitalia, Elettricità Futura, ANEV, Aiget ed Energia Libera evidenziano inoltre come il rincaro dei prezzi del gas derivi da dinamiche internazionali che non riguardano direttamente le imprese colpite da questo provvedimento. E che trattandosi di un contributo straordinario di solidarietà, sarebbe giusto allargare il perimetro dei settori oggetto del prelievo.

Serve quindi un confronto tra il governo e le imprese, per trovare il giusto bilanciamento tra il contributo del settore di fronte alla difficile fase storica che stiamo vivendo, che sia però sostenibile, e il ruolo del comparto nell’accompagnamento del Paese verso la decarbonizzazione e la sicurezza degli approvvigionamenti energetici.

Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, nell’intervista pubblicata su Verità e Affari, ribadisce la necessità di un confronto con il Governo e spiega perché c’è bisogno di trovare un equilibrio più giusto nella definizione della misura sugli extraprofitti.

“Le imprese del settore elettrico sono disposte a contribuire per sostenere il Paese in questo momento di grave emergenza energetica, ma la misura andrebbe formulata correttamente, così è punitiva. L’intento può essere giusto, ma il provvedimento come è scritto è iniquo e genera discriminazioni tra imprese dello stesso settore. La misura sugli extraprofitti penalizza doppiamente i produttori di energia da fonti rinnovabili, sui quali grava già anche il meccanismo di compensazione a due vie (ex art. 15-bis, D.L. 4/2022), che per sua natura rende impossibile il formarsi di eventuali extra profitti per i mesi da febbraio a dicembre 2022″.

Dall’altra parte Assoutenti segnala come i dati dei profitti realizzati dai big dell’energia dimostrino che vanno ridotte le tariffe del 50% grazie agli extraprofitti, invitando lo Stato e i comuni proprietari delle società energetiche a intervenire contro il danno causato ai consumatori dal caro-bollette. I dati sui risultati registrati da Enel nel primo trimestre del 2022 attestano “oltre ogni possibile dubbio come ci sia un ampio margine per intervenire ulteriormente con una riduzione del Pun di almeno il 50%” afferma Assoutenti, che chiede al Governo di utilizzare gli introiti degli extraprofitti delle società per disporre la riduzione delle tariffe di luce e gas in favore di famiglie e imprese.

“Dopo i dati di Eni, che nel primo trimestre ha registrato un utile netto in crescita del +300% e ricavi in aumento del 122%, arrivano oggi i dati di Enel, che nello stesso periodo segna un +18,9% per l’utile netto e +89,1% per i ricavi – spiega il presidente Furio TruzziUn evidente arricchimento per le casse dei big dell’energia cui fa da contraltare il massacro per le tasche delle famiglie determinato dal caro-bollette”.

“Numeri che dimostrano come la tassa sugli extraprofitti varata dal Governo non sia sufficiente e serva passare a tariffe amministrate ampiamente compatibili, visti gli ultimi bilanci delle società, reperendo risorse utili a ridurre le bollette di luce e gas per famiglie e imprese – prosegue Truzzi – Il Governo deve poi agire per giungere a livello europeo ad un cap per le tariffe dell’energia, pari al massimo alla metà del Pun, pilotando così una ondata di ribassi nei prezzi dell’energia sul lungo periodo”.

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