La E-bike e la mobilità sostenibile

28, Lug 2022 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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Le E-bike stanno diventando sempre più popolari nelle nostre città, complice il desiderio di libertà di godersi senza troppo sforzo natura e spazi aperti fuori casa: un successo per la mobilità sostenibile testimoniato dai dati che affermano come siano in aumento le persone che le usano come mezzo di trasporto alternativo all’auto, alla moto o al trasporto pubblico. Secondo quanto riportato dall’Ancma, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, nel nostro Paese nel 2020 sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette, di cui 280mila e-bike (pari al 14% del totale, nel 2015 erano solo il 3,5%), ovvero il 17% in più rispetto al 2019 (+14% le bici tradizionali, +44% le bici elettriche). E nei primi sei mesi del 2021, di e-bike ne sono state già vendute 157.000 (+12% rispetto allo stesso periodo del 2020). Una crescita che si prevede continuerà a salire anche nel 2022, a causa della crisi energetica e del caro carburanti.

La crescita della mobilità elettrica 

La mobilità elettrica è un settore in forte espansione e, nel mondo delle due ruote a pedali, il propagarsi “dell’elettrico” e i suoi numerosi vantaggi, primo tra tutti l’ecosostenibilità, ha portato moltissime persone a rivalutare il concetto dell’andare in bici. Anche il Governo ha cercato di spingere il settore delle due ruote elettriche con incentivi statali come il bonus mobilità terminato a maggio 2022 (fino a 750 euro per acquisto biciclette, monopattini e abbonamenti ai mezzi pubblici) che hanno contribuito ad alimentare la domanda. Le biciclette elettriche, oltre ad essere protagoniste nello sport e nel tempo libero, rappresentano una scelta di mobilità pulita, sostenendo l’ambiente, diminuendo l’impatto inquinante e contribuendo a costruire un futuro migliore. La bicicletta elettrica, pur avendo meno potenza del motore di un auto o di un bus, può andare alla velocità media di 20 km/h in città. Più veloce e divertente, la bicicletta elettrica consente di ridurre i tempi di viaggio tra casa e lavoro evitando gli ingorghi.

Come funzionano le biciclette elettriche?

Si tratta di un tipo di bicicletta identica a quelle che usiamo da tempo, ma che aggiunge un motore elettrico che ci aiuta in certi momenti della pedalata. Diverse sono le tipologie a pedalata assistita, tanti i modelli e altrettante le caratteristiche che li diversificano.
Vi sono due categorie di biciclette elettriche: le biciclette elettriche con sistema di accelerazione e le biciclette elettriche a pedalata assistita. La bicicletta elettrica con sistema di accelerazione è dotata di un motore elettrico azionato da una leva acceleratrice, di solito posizionata sul manubrio che consente di accelerare indipendentemente dall’uso dei pedali. Viene spesso equiparata ad un “motorino elettrico” e pertanto deve essere immatricolata e dotata di targa; dall’altra parte, i modelli di bicicletta elettrica con il “Pas System” cioè il sistema di pedalata assistita, facilitata dal motore elettrico che si attiva solo nel caso in cui i pedali risultino in movimento. Non vi è pertanto una sostituzione della pedalata con il motore, ma è sufficiente fare una pedalata ogni tanto per tenere attiva la bicicletta elettrica ed il suo motore. Il motore è alimentato da una batteria ricaricabile che normalmente si trova nella traversa del telaio della bicicletta; in altri casi, è posta all’esterno dove andrebbe la classica bombola d’acqua o sotto la sella. Le batterie hanno capacità diverse (da cui dipende l’autonomia della nostra bicicletta), pesi e materiali diversi. Le batterie agli ioni di litio, che durano molto più a lungo, pesano meno e occupano meno spazio rispetto alle tradizionali batterie al piombo-acido, sono di solito raccomandati.
Esistono inoltre altri tipi di biciclette elettriche, per esempio, mountain-bike che hanno il motore di assistenza e la batteria che lo fa muovere per facilitare alcune delle salite più difficili in montagna, che può essere molto utile in alcuni percorsi noti per la loro difficoltà.
Come per una bici tradizionale, anche per l’acquisto di una e-bike occorre seguire una serie di indicazioni che solo un professionista potrà darvi sulla base delle vostre necessità e dell’utilizzo che ne farete.

L’industria delle due ruote elettriche

La produzione e la vendita di biciclette Made in Italy non ha nulla da invidiare ad altri comparti manifatturieri: dopo una fase di contrazione, che ha caratterizzato l’industria delle due ruote tra fine degli anni Novanta fino al 2017, causa delocalizzazione delle filiere e calo della domanda interna, dal 2018 a oggi la produzione italiana segna +20% grazie proprio al fenomeno della bicicletta elettrica trainata dalle nuove politiche di mobilità sostenibile e dallo sprint ecologico degli stessi abitanti, cittadini e turisti. È quanto afferma il Market Watch di Banca Ifis del 2021 che ha effettuato un’analisi dettagliata dell’intero ecosistema della bicicletta: una filiera che conta circa 2.900 imprese per 17 mila addetti e produce ricavi per 9 miliardi di euro annui. La buona notizia, stando all’analisi, è che nel biennio 2021-2022 un’industria su due prevede un aumento dei ricavi e solo il 10% stima una contrazione. Un segnale di un comparto che cresce sull’onda dell’innovazione e dell’impronta sostenibile: nel 2020 sono state prodotte in Italia oltre 3 milioni di bici, +20% rispetto al 2018.
Le aziende del comparto – che comprende produttori di macchine industriali per la produzione di biciclette (5%), produttori di biciclette e componentistica (21%) e distributori all’ingrosso, commercianti al dettaglio e noleggiatori (74%) – risiedono soprattutto a Nord del Paese: 22% in Lombardia, 19% in Veneto, 14% in Piemonte, 10% in Emilia-Romagna. Stando al campione, nel biennio 2021-2022, il 45% degli imprenditori intende ampliare i mercati di riferimento e il 29% punterà anche a rinnovare l’offerta.

Il futuro è elettrico

Il 90% dei produttori è sicuro che l’eBike sarà una rivoluzione duratura della mobilità per la crescente attenzione alla sostenibilità, gli incentivi all’acquisto e all’innovazione che porta modelli sempre più leggeri e performanti.
Gli spostamenti sono causa di circa un terzo delle emissioni nazionali, in particolare l’utilizzo dell’automobile. La cosiddetta ‘Smart Mobility’ ha avuto nell’ultimo anno una significativa crescita, grazie alla presenza nel mercato di maggiori veicoli elettrici, dalle auto a bici, scooter e monopattini. Ma, per raggiungere gli obiettivi auspicati dalla transizione energetica la strada è ancora lunga.
Servono buone prassi urbane e il PNRR è l’occasione da non perdere. Uno degli elementi chiave per migliorare l’offerta è il potenziamento della rete viaria dedicata. A oggi, le piste ciclabili presenti nelle 22 principali città italiane si estendono per 2.341 km, cui si aggiungeranno ulteriori 2.626 km di piste già previste nei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, e 58 mila km di ciclovie. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili prevede fondi per 600 milioni di euro nell’ambito del PNRR destinati alla mobilità elettrica per la realizzazione di 1.800 km di percorsi ciclabili.

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