Sistemi Agro-Fotovoltaici e Parco Agrisolare, firmato il Decreto

1, Apr 2022 | Efficienza energetica, NEWS DAL MONDO SUNCITY

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Lo sviluppo dei sistemi agro-fotovoltaici, che consentono di produrre energia elettrica da fotovoltaico e, al tempo stesso, di coltivare i terreni, hanno un ruolo cruciale nel percorso di decarbonizzazione del Paese le cui tappe fondamentali sono scandite al 2030 e al 2050. Il Mipaaf ha firmato nei giorni scorsi, come spieghiamo qui di seguito, il Decreto che dà via al bando per il Parco agrisolare: 1 miliardo e mezzo di euro è stato stanziato a favore di imprese agricole, agroindustriali e coltivatori diretti per installare pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici e rimuovere l’amianto.

Il nuovo position paper I sistemi Agro-Fotovoltaici” sottoscritto da ANIE Rinnovabili, Elettricità Futura e Italia Solare rappresenta un contributo importante per comprendere le potenzialità dei sistemi agro-fotovoltaici, andando a individuarne gli elementi fondamentali, come: occupazione del suolo, classificazione delle configurazioni e requisiti minimi.

Che cos’è un Sistema Agro-fotovoltaico?

È un sistema caratterizzato dalla compresenza dell’attività agricola ed energetica sulla medesima porzione di territorio, che preserva la vocazione agricola del terreno.

Nel documento, vengono analizzate le due configurazioni agro-fotovoltaiche attualmente più utilizzate; ovvero i sistemi elevati da terra e sistemi interfilari a livello del suolo.  Il calcolo della superfice non utilizzabile ai fini agricoli è diverso nelle due categorie di sistemi agro-fotovoltaici individuati ed è coerente con il livello – comunque elevato – di continuità agricola garantito da ciascun modello.

I vantaggi dei sistemi elevati da terra

Rispetto agli impianti installati a terra, fra una coltivazione e l’altra, i sistemi elevati presentano impianti rialzati, al di sotto dei quali può essere svolta attività agricola. Secondo Anie rinnovabili, fra le configurazioni di sistema analizzate, quella elevata merita un meccanismo di premialità, presentando modalità installative che maggiormente consentono una piena continuità dell’attività agricola.

Va ricordato che grazie alla legge 108/2021 di conversione del Dl Semplificazioni 77/2021 gli incentivi previsti per gli impianti fotovoltaici, potranno essere erogati anche a impianti agro-fotovoltaici che adottino soluzioni integrative innovative.

L’integrazione delle pratiche agricole con la produzione di energia rinnovabile 

Al fine di coadiuvare l’individuazione di un perimetro chiaro per questa tipologia di sistemi, il Paper individua i requisiti minimi e i requisiti incrementali (“plus”) che contraddistinguono diversi livelli di integrazione tra il settore agricolo e quello fotovoltaico. I requisiti minimi sono posti a garanzia sia dell’effettività dell’approccio sia della prevalenza nella destinazione dell’area alle attività del settore primario.

In funzione della categoria e del livello di integrazione progettato, e quindi alle esternalità positive generate, il documento suggerisce l’introduzione di strumenti che facilitino la diffusione di tali Sistemi sia in relazione alle procedure autorizzative sia ai meccanismi di supporto.

I Sistemi Agro-Fotovoltaici sono strumenti innovativi perché integrano la produzione di energia rinnovabile con le pratiche agro-zootecniche. Rappresentano, per l’agricoltura e l’energia, una strategia win-win di sviluppo e valorizzazione del territorio, in cui l’innovazione è data dalla commistione con le tecnologie del fotovoltaico e del sistema di monitoraggio, dall’uso efficiente della risorsa idrica, dall’impiego di strumenti di agricoltura digitale e di precisione.

L’elemento di novità che emerge è l’integrazione settoriale delle attività: così come attraverso il Superbonus l’edilizia si fonde con le tecnologie moderne di risparmio energetico, allo stesso modo con i sistemi agro-fotovoltaici l’agricoltura si coniuga con le tecnologie rinnovabili innovative.

Secondo uno studio ENEA-Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, pubblicato sulla rivista scientifica Applied Energy, le prestazioni economiche e ambientali degli impianti agrivoltaici sono simili a quelli degli impianti fotovoltaici a terra, soprattutto se si utilizzano tensostrutture per limitare l’impiego di acciaio e cemento: il costo dell’energia elettrica prodotta risulta essere di circa 9 centesimi di euro per kWh, mentre le emissioni di gas serra ammontano a circa 20 g di CO2eq per megajoule di elettricità.

Firmato il Decreto che investe 1,5 miliardi nell’agrisolare

Per ridurre gli alti consumi energetici dell’agroalimentare il PNRR punta decisamente sull’agrisolare (qui il nostro approfondimento) : 1 miliardo e mezzo sarà messo a disposizione di imprese agricole, agroindustriali e coltivatori diretti per installare pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici e rimuovere l’amianto.

Il decreto che dà il via alla redazione dei bandi per Agrisolare finanziati dal PNRR è stato firmato il 25 marzo 2022 dal Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli . Il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Obiettivo della misura è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, escludendo totalmente il consumo di suolo, tramite l’erogazione di un contributo che potrà coprire anche i costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione dell’eternit e amianto sui tetti (ove presente) e/o migliorando coibentazione e areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali.

L’intervento prevede, infatti, l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, puntando a raggiungere l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l’efficienza energetica del settore.

Si dà cosi avvio alla diversificazione delle fonti energetiche, spingendo sulle rinnovabili, che rappresentano un elemento centrale per ridurre i costi dell’energia sostenuti dalle aziende del settore.

Il decreto sarà ora notificato alla Commissione europea e successivamente partirà il bando che darà il via alla presentazione delle candidature dei progetti. Il target finale da raggiungere è l’installazione di pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 375.000 kW, contribuendo così ad aumentare la sostenibilità, la resilienza, la transizione verde e l’efficienza energetica del settore.

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