Sono in crescita le installazioni dei sistemi di accumulo (SdA) nel 3° semestre 2022 e il 99,9% dei SdA risulta abbinato ad un impianto fotovoltaico, di cui il 99,5% di taglia residenziale. Secondo l’osservatorio di Anie Rinnovabili al 30 settembre 2022 risultano installati ben 159.724 sistemi di accumulo, per una potenza complessiva di 949 MW e una capacità massima di 1.816 MWh.
ANIE Rinnovabili ritiene positiva la robusta crescita delle installazioni degli accumuli di piccola/media taglia sugli impianti fotovoltaici, in quanto contribuiscono ad aumentare la quota di energia autoconsumata e conseguentemente riducono i costi della bolletta di energia elettrica, oggi fortemente influenzati dall’elevato prezzo del gas, con dinamiche di formazione dei prezzi determinate dall’elevata domanda a livello mondiale, che secondo il Gas Market Report di IEA continuerà a crescere nei prossimi anni.
Si registra ancora una situazione di completo stallo riguardo le installazioni di grande taglia; tuttavia ANIE Rinnovabili stima che possano entrare in esercizio alcuni sistemi di accumulo nell’ultimo trimestre del 2022.
I dettagli delle configurazioni dei sistemi di accumulo
A partire da inizio 2021 si registra una crescita trimestrale costante delle installazioni, in media aumentate nel 2022 di circa 7.000 unità rispetto al trimestre precedente. Analizzando i dati del 2021 e del 2022 si è passati da una media nel 2021 di 3.000 unità/mese ad una media nel 2022 di 9.400 unità/mese (+220%). La tecnologia più diffusa è quella a base di Litio (98,8% del totale) seguita da quella a base di Piombo (0,9%). Si registrano 188 batterie a volano e 176 supercondensatori. Analizzando la tipologia di configurazione si conferma lo spostamento delle nuove installazioni verso quelle “lato produzione in corrente continua” rispetto ai periodi precedenti. Da gennaio a settembre 2022 questa configurazione ricopre il 91% delle installazioni, mentre le configurazioni “lato produzione in corrente alternata” e “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 4% e il 5%.
La quasi totalità (93%) dei SdA è di taglia < 20 kWh con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 5 e 10 kWh (38%) e di quelli con capacità compresa tra 10 kWh e 15 kWh (29%). Rispetto all’Osservatorio al 30 Giugno 2022 sta aumentando la taglia della capacità di stoccaggio per singolo sistema di accumulo: il range di capacità per accumuli tra 10 e 20 kWh è cresciuta del 4%, di contro quella degli accumuli inferiore ai 10 kWh è diminuita del 4%.
Lombardia e Veneto le regioni con più sistemi di accumulo
Continua la crescita in tutte le Regioni che nel periodo gennaio-settembre 2022 hanno consolidato un segno positivo rispetto allo stesso periodo del 2021 relativamente al numero di installazioni, alla potenza e alla capacità installate. Le Regioni che si sono contraddistinte per il maggior apporto nel 2022 sono Lombardia e Veneto che hanno superato le 10.000 unità. La Lombardia è la regione con il maggior numero di sistemi installati (34.369 SdA per una potenza di 189 MW e una capacità di 366 MWh), seguita dal Veneto (23.398 SdA per 135 MW e 284 MWh) e dall’Emilia-Romagna (16.065 SdA per 104 MW e 181 MWh).
Cessione del credito, Superbonus e sconto in fattura i fattori di crescita
Secondo Anie Rinnovabili i risultati conseguiti nel corso di questi mesi del 2022 sono frutto soprattutto dei meccanismi di cessione del credito e dello sconto in fattura relativi alle detrazioni fiscali del Superbonus 110% e della ristrutturazione edilizia al 50%. In crescita il tasso di installazione di impianti fotovoltaici residenziali equipaggiati con un sistema di accumulo, che passa dal 42% del 2021 al 64% del 2022.
Le detrazioni fiscali per i sistemi di accumulo fotovoltaico
Sono numerose le detrazioni fiscali per l’installazione di sistemi di accumulo fotovoltaico, una tecnologia che consente di superare i limiti del fotovoltaico semplice e di eliminare quasi del tutto i costi energetici.
SunCity, grazie alla partnership con HUAWEI è in grado di fornire soluzioni residenziali e accumulo convenienti.
Come noto, l’art.1, comma 812, Legge di Bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234) ha previsto un bonus sistemi di accumulo per le persone fisiche che hanno sostenuto le spese per l’installazione di impianti fotovoltaici con accumulo, ovverosia di sistemi di accumulo per accumulare energia elettrica, proveniente da fonti rinnovabili.
Bonus sistemi d’accumulo rinnovabili
Il bonus sistemi d’accumulo è richiedibile per l’installazione di sistemi di accumulo dell’energia collegati ad impianti alimentati da fonti rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici. Sono stati da poco pubblicati modello e istruzioni sul sito dell’Agenzia delle Entrate per fruire del credito d’imposta, con domande dal 1° al 30 marzo 2023 per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili come i pannelli fotovoltaici, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto (Dl n. 91/2014).
Leggete qui il nostro approfondimento sui bonus per i sistemi di accumulo.
Chi può richiedere il bonus
Possono beneficiare dell’agevolazione le persone fisiche che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, sostengono spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili come i pannelli fotovoltaici, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto (Dl n. 91/2014).
Per fare domanda e ottenere il bonus bisognerà attendere però il prossimo anno: la finestra per le richieste si aprirà il 1° marzo 2023 e si avrà poi tempo fino alla fine del mese.
Come fare richiesta per il bonus sistemi di accumulo
L’istanza va inviata dal 1° marzo al 30 marzo 2023 esclusivamente con modalità telematiche, utilizzando il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate, direttamente dal contribuente o tramite un intermediario. Entro 5 giorni dall’invio verrà rilasciata una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda (o lo scarto, con le relative motivazioni). Il bonus è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2022, in diminuzione delle imposte dovute e l’eventuale ammontare non utilizzato potrà essere fruito negli anni successivi.
Lo scenario futuro: obiettivo 95GWh di accumuli al 2030
Recentemente tra gli scenari di sviluppo al 2030 il documento Terna-Snam contempla quello del FitFor55 (FF55) promosso dalla UE e non ancora recepito nel nuovo PNIEC, secondo cui per accompagnare lo sviluppo delle fonti rinnovabili saranno necessari 95 GWh di accumuli, escludendo i pompaggi ad oggi esistenti. Di questi 16 GWh saranno costituiti da piccoli impianti distribuiti, 8 GWh dagli impianti aggiudicatari delle aste del Capacity Market e 71 GWh da impianti di grande taglia.
Considerando il biennio 2021-2022 di massima diffusione degli accumuli di piccola taglia si registra una media di installazioni di 0,8 GWh/anno; di contro il FF55 richiederebbe nei prossimi 8 anni installazioni per circa 2 GWh/anno. “Se per gli accumuli di piccola taglia l’obiettivo è sfidante, ancor più arduo appare raggiungere l’obiettivo degli accumuli di grande taglia, motivo per il quale è stato concepito un nuovo strumento, il cosiddetto art. 18 del D.Lgs 210/2021, consultato di recente da ARERA e in discussione presso la Commissione europea” sottolinea Anie. “Per questo segmento di mercato secondo lo scenario FF55 di Terna-Snam servirebbero 10 GWh/anno di nuove installazioni. I dati evidenziano che dall’elaborazione della strategia all’implementazione del quadro normativo e soprattutto alla definizione degli strumenti di policy ci sia un certo disallineamento, in particolar modo temporale dato che la strategia del PNIEC risale a due anni orsono e solo il 24% dell’obiettivo sui sistemi di accumulo distribuiti è stato conseguito.
Al fine di riuscire a traguardare gli obiettivi della strategia di lungo termine sarà fondamentale definire un quadro normativo e strumenti di policy altrettanto di lungo termine, in modo da fornire alla filiera quegli ingredienti necessari alla programmazione degli investimenti.
È evidente che gli stop and go sono fortemente deleteri in quanto mettono a repentaglio la pianificazione degli investimenti delle imprese da un punto di vista di produzione industriale e di posti di lavoro e nel caso peggiore la loro sussistenza” conclude Anie.
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