2023: i trend per il fotovoltaico con accumulo

9, Mar 2023 | NEWS DAL MONDO SUNCITY, Efficienza energetica

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Trend di crescita per il fotovoltaico con accumulo nel 2023 con dieci principali tendenze quest’anno nell’ambito dello stoccaggio dell’energia: è quanto emerge dalle analisi di BloombergNEF (BNEF) che, già dal 2009, effettua un preciso monitoraggio delle tecnologie energetiche per valutarne la competitività complessiva.

L’abbinamento di un impianto fotovoltaico ad un sistema di accumulo (leggi qui il nostro approfondimento Come si fa per aggiungere le batterie di accumulo su un impianto fotovoltaico esistente?sembra sarà quindi una tendenza sempre più in crescita nei diversi mercati. In base alla crescita del settore dello stoccaggio di energia che ha caratterizzato il 2022, gli analisti di BloombergNEF hanno pubblicato un elenco di 10 trend che, secondo le loro previsioni, caratterizzeranno lo sviluppo delle soluzioni per l’accumulo (qui i Vantaggi di un impianto fotovoltaico con e senza accumulo) nel 2023.

Il 2022 ha visto anche una crescita vertiginosa delle installazioni di impianti domestici per l’energia rinnovabile. Il settore che ha visto una maggiore crescita è stato quello dello stoccaggio energetico, sul quale la ricerca è molto concentrata per garantire soluzioni efficienti e in linea con le esigenze di decarbonizzazione espresse a più livelli dalla comunità scientifica e dal mercato.

Ora è il momento di guardare al futuro e, secondo BNEF, nel 2023 questi saranno i principali trend di sviluppo più importanti per quanto riguarda l’accumulo anche grazie ai Bonus sistemi d’accumulo rinnovabili per i pannelli fotovoltaici.

I principali trend per l’accumulo nel 2023

Secondo gli analisti BloombergNEF ci sono una serie di tendenze che caratterizzeranno il 2023, in particolare:

1) la stabilità del prezzo delle batterie degli ioni di litio, che restano su una media di 152 dollari per kilowatt ora. Non si prevedono diminuzioni, a causa di una serie di difficoltà legate alla fornitura di materie prime. Tra gli elementi influenti c’è di certo lo stop alle politiche cinesi di chiusura che il governo ha deciso di attuare negli ultimi anni per il contenimento del Covid;

2) potrebbero arrivare dei cali dei costi del litio nel secondo semestre grazie alle nuove produzioni, ma in generale si prevede che il costo delle materie prime salirà a causa di offerta e domanda, che restano entrambe troppo volatili;

3) anche i costi per la gestione di un impianto di accumulo saranno stabili almeno fino al 2024, attestandosi sui 300 dollari per kilowatt ora per un sistema di 4 ore;

4) il trend 2023 per quanto riguarda l’accumulo potrebbero essere le batterie a ioni di sodio: gli analisti hanno dichiarato di essere certi che nel corso di quest’anno almeno un importante fornitore annuncerà una tabella di marcia certa per il mercato, che verranno lanciati due importanti sistemi di stoccaggio e che almeno un’impresa del settore dei veicoli a due o tre ruote si doterà di un modello che utilizza questo tipo di batterie per l’alimentazione;

5) per quanto riguarda invece l’idroelettrico a pompaggio, la crescita complessiva del settore dell’accumulo vedrà un ritorno degli impianti a ciclo chiuso che per gli investitori saranno maggiormente attrattivi di altre tecnologie a lunga durata;

6) si prevede inoltre la crescita del settore delle batterie a stato solido: secondo quanto annunciato da diversi produttori nel giro di un anno si crescerà di più di 40 GW stoccati. Questo tipo di soluzione è infatti definita “la tecnologia più promettente” per far abbassare i prezzi, perché potranno portare la densità di energia stoccata fino a 500 watt ora al chilo a livello di cella. Sono diversi i produttori che hanno già reso pubbliche le proprie tabelle di marcia per portare le batterie a stato solido sul mercato entro il 2030, tra queste LG Energy Solution, CATL e SK, e start-up come Solid Power, Prologium e Quantumscape;

7) un ruolo fondamentale sarà quello degli Stati Uniti che, con la pubblicazione dell’Inflation Reduction Act (IRA) raggiungeranno più di 80 miliardi di dollari di investimenti nel settore dell’accumulo;

8) anche l’Europa è destinata ad affermarsi, e anzi gli analisti si dicono certi che le previsioni sul ruolo che gli USA potrebbero ricoprire porteranno diversi stakeholder UE a richiedere maggiori investimenti ai decisori politici, soprattutto per quanto riguarda gli incentivi;

9) La Cina, secondo BNEF, adotterà soluzioni di approvvigionamento “creative”. Tra gli esempi riportati c’è l’indiscrezione per cui Ford e CATL vogliano aprire un impianto di produzione di soluzioni di stoccaggio nel Michigan. L’accordo sul quale circolano insistentemente voci prevede che Ford sarà proprietario dello stabilimento, la cui gestione verrà invece delegata al gigante cinese che, in questo modo, potrà beneficiare degli sgravi previsti dall’IRA; questo, secondo gli analisti, potrebbe non essere un caso isolato ma il trend che, a partire dal 2023, caratterizzerà la strategia cinese per quanto riguarda lo sviluppo del proprio settore di produzione di soluzioni riguardanti l’accumulo;

10) in generale, i trend per il 2023 mostrano che il mercato del settore dell’accumulo continuerà ad essere in crescita e, anche se i prezzi aumenteranno, entro la fine dell’anno dovrebbero essere aggiunti tra i 28 e i 69 gigawatt ora di stoccaggio.

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